IL LUOGOTENENTE DELL’ARMA DEI CARABINIERI, DIFESO DALL’AVV ANTONIO LA SCALA, GIANCARLO INGUSCIO, ALL’EPOCA DEI FATTI COMANDANTE DELLA STAZIONE CARABINIERI DI FRAGAGNANO (TA), ACCUSATO DALLA PROCURA MILITARE DI NAPOLI DI AVER, CON ARTIFICI E RAGGIRI, COMPILATO ,TRASMESSO E FIRMATO I MODELLI “SUP 2” , RELATIVI A SE STESSO, RIPORTANDO SUI MEDESIMI INDENNITÀ MAGGIORATE RISPETTO A QUELLE REALMENTE SPETTANTEGLI IN CONSIDERAZIONE DEI SERVIZI EFFETTIVAMENTE SVOLTI, INDUCENDO IN ERRORE L’AMMINISTRAZIONE PROCURANDOSI UN INGIUSTO PROFITTO E CAGIONANDO UN INGIUSTO E ELEVATO DANNO ALL’AMMINISTRAZIONE MILITARE. AL TERMINE DELLA LUNGA VICENDA GIUDIZIARIA , DURATA 7 ANNI, LA CORTE MILITARE DI APPELLO DI ROMA HA CONFERMATO L’ASSOLUZIONE, GIA ‘ PRONUNCIATA DAL TRIBUNALE MILITARE DI NAPOLI, PER DIFETTO DELL’ELEMENTO SOGGETTIVO TIPICO DEL REATO DI TRUFFA MILITARE PLURIAGGRAVATA, OSSIA IL DOLO DA PARTE DELL’IMPUTATO. LA DIFESA, RAPPRESENTATA DALL’ AVV ANTONIO LA SCALA, HA DIMOSTRATO, ATTRAVERSO L’ESAME DI ALTRI SOTTUFFICIALI CHE AVEVANO PRECEDUTO L’IMPUTATO NEL COMANDO DELLA MEDESIMA STAZIONE E ATTRAVERSO UNA COPIOSA PRODUZIONE DOCUMENTALE, CHE IL COMANDANTE HA AGITO IN PERFETTA BUONA FEDE! È RISULTATO CHE L’IMPUTATO ABBIA INIZIATO IL SUO PERIODO DI COMANDO QUANDO UN NUOVO SISTEMA INFORMATIZZATO DI ATTESTAZIONE DEI SERVIZI STAVA ENTRANDO IN ATTIVAZIONE. UGUALMENTE È EMERSO CHE PER TALE SISTEMA NON SIANO STATI FATTI CORSI DI FORMAZIONE NE’ CHE VI FOSSE UN’ASSISTENZA ADEGUATA E CONTINUA DA PARTE DEI SERVIZI INFORMATICI O DEI SERVIZI AMMINISTRATIVI. ALTRO ELEMENTO ACCERTATO NEL CORSO DEL DIBATTIMENTO CONSISTE NEL FATTO CHE LA PROCEDURA UTILIZZATA FOSSE COMPLICATA, FARRAGINOSA E FORIERA DI ERRORI. È EMERSO IN MODO CHIARO ED EVIDENTE CHE VI FOSSERO DEI DISALLINEAMENTI TRA I DATI PRESENTI NEL SISTEMA INFORMATICO E QUELLI RIPORTATI NELLE TABELLE CARTACEE CHE POI ERANO I DOCUMENTI CHE RIPORTAVANO I SERVIZI EFFETTIVI. DALL’ISTRUTTORIA È EMERSO CHE LA CATENA GERARCHICA NON CONTROLLAVA DI FATTO LE ATTESTAZIONI DEI COMANDANTI INFERIORI ED INTERMEDI. INOLTRE , GLI ACCERTAMENTI HANNO PERMESSO DI VERIFICARE NON SOLO ERRORI IN POSITIVO,OSSIA A FAVORE DEI MILITARI, MA ANCHE ATTIVITÀ SVOLTE IN CONCRETO E NON CONTABILIZZATE CON SALDO NEGATIVO PER I MILITARI. PERTANTO LA CORTE, NEL CONFERMARE LA PRONUNCIA DI PRIMO GRADO, HA CONCLUSO AFFERMANDO CHE LA CONDOTTA DELL’AGENTE NON SIA STATA CONNOTATA DA DOLO E L’EFFETTO FINALE SIA DIPESO IN LARGA PARTE DA UNA GENERALE ‘INEFFICIENZA DI SISTEMA, SENZA CHE VI SIA STATA VOLONTÀ CHIARA E INDUBITABILE DI APPROFITTARNE. AGGIUNGE LA CORTE CHE UN ULTERIORE ELEMENTO A FAVORE DELLA DIFESA È LA CIRCOSTANZA CHE NESSUN ACCERTAMENTO RISULTA ESSERE STATO SVOLTO SULLA ADERENZA ALLA REALTÀ DEI DATI DOCUMENTALI. IN BUONA SOSTANZA NESSUNO HA VERIFICATO IN CONCRETO SE I SERVIZI EFFETTIVAMENTE SVOLTI FOSSERO BEN DOCUMENTATI NEL SISTEMA INFORMATICO OVVERO NELLE TABELLE CARTACEE. PERCHÉ SE CIO’ NON È AVVENUTO MANCHEREBBE IN TOTO LA MATERIALITÀ DEL REATO.
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