Umberto GalimbertiโLโio e il noi: il primato della relazioneโ
28 agostoPiazza Pertini Ore 20.30
Dice Umberto Galimberti: ยซMolte personeย concepiscono l’amore in maniera possessiva. Mia moglie, mio marito…togliete questi possessivi. Non c’รจ niente di vostro, l’altro รจ un altro. Anche i matrimoni possono essere possibili solo se partono dal concetto che Lei o Lui รจ un altro. Ciascuno di noi รจ il riflesso dello sguardo dell’altro.
Oggi ci si lamenta dell’egoismo, del narcisismo, ma chi ha messo il seme del primato dell’individuo rispetto alla comunitร ?
La condizione elementare e fondamentale per continuare a vivere si chiama amore. Lโaveva detto bene Freud: la vita funziona se qualcuno ci ama. Noi viviamo finchรฉ cโรจ qualcuno che ci ama: sono convinto che molte persone anziane โse ne vannoโ perchรฉ nessuno le ama piรน.
Lโamore รจ la categoria della vita ma comporta una condizione di gratuitร : oggi mancano le condizioni dellโamore perchรฉ โ in prevalenza dellโinteresse come valore โย la gratuitร viene derisa e vista con sufficienza, come qualcosa di patetico.
Lโamore รจ prevalentemente vissuto oggi come passione, come fatto transitorio: nel nostro tempo si รจ sviluppato un concetto terrificante di libertร , dove libertร non รจ facoltร di compiere delle scelte ma come โrevocabilitร โ di tutte le scelte (sono incinta, abortisco, non amo piรน questโuomo quindi divorzio ecc.).
Che biografie si costruiscono, che amori si consolidano? Paradossalmente aggiungerei una noticina: oggi non รจ importante rendere facili i divorzi ma bisognerebbe rendere difficilissimi i matrimoni.
Bisogna che la gente capisca che lโamore รจ unโopera dโarte, รจ scoprire il segreto dellโaltro, essendone curioso, nella sua continua cangianzaยป.
Questo il tema della conferenza che terrร Umberto Galimberti il 28 agosto a Melendugno, alle ore 20.30 in piazza Pertini.
Filosofo, psicoanalista e docente universitario italiano, รจ attualmente professore ordinario di filosofia della storia presso lโUniversitร di Venezia. Dal 1985 รจ membro ordinario dell’International Association of Analytical Psychology.
Allievo di Karl Jaspers durante alcuni soggiorni in Germania, ne ha tradotto in italiano le opere. Ha dedicato anche alcuni studi a Edmund Husserl e a Martin Heidegger. Dal 1995 collabora con il quotidiano “La Repubblica”.
Tra le sue opere ricordiamo: “Heidegger, Jaspers e il tramonto dellโOccidente” (1975), “Il corpo” (1983), “Psiche e tecne. Lโuomo nellโetร della tecnica” (1998), “Gli equivoci dellโanima” (1999), “Orme del sacro” (2000), “L’ospite inquietante” (2007), “La morte dell’agire e il primato del fare nell’etร della tecnica” (2009), “I miti del nostro tempo” (2009), “La disposizione dell’amicizia e la possessione dell’amore” (2016), “Il libro delle emozioni” (2021), “L’etica del viandante” (2023) e “Le grandi domande. Filosofia per giovani menti” (2024).
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