FESTIVAL GIOVANILE DELLA LIRICA 2024
Martedì 23 luglio, alle 21, nel Chiostro San Sebastiano di Gravina in Puglia, prosegue la terza edizione del Festival Giovanile della Lirica, evento inserito all’interno del progetto REMM (Residenze Musicali Murgiane): in scena «Le nozze di Mozart e Da Ponte», scritto dal musicologo Giacomo Fornari, spettacolo che mira a far ascoltare e capire la musica mozartiana con l’arte del gioco. Il sodalizio del poeta e librettista Lorenzo Da Ponte, con il genio di Wolfgang Amadeus Mozart, è iniziato felicemente con la produzione de «Le nozze di Figaro», nel maggio 1786: opera che ha cambiato la storia del repertorio musicale e dell’umanità, caricando il teatro comico di contenuti sociali e politici di grande importanza. Prendendo ispirazione dal noto show televisivo «Il milionario», il format prevede una conduzione dove il pubblico scoprirà la complessa trama dell’opera, rispondendo a domande, con l’opzione di quattro risposte proiettate sul grande schermo. In questo modo si scoprirà cosa succede realmente ne «Le nozze di Figaro», in un viaggio divertente tra i retroscena del celebre (e discusso) libretto di Da Ponte. Con i Solisti di Puglia e Basilicata canteranno i personaggi dell’opera buffa mozartiana, Federica Di Rocco (Susanna), Sonia Fortunato (Contessa), Gaetano Merone (Figaro), Luciano Matarazzo (Conte d’Almaviva), Elisabetta Ricci (Cherubino).
Lorenzo Da Ponte scrisse per Wolfgang Amadeus Mozart la commedia per musica Le nozze di Figaro, tratta da La folle journée ou Le mariage de Figaro di Beaumarchais. Sembra probabile che Mozart e Da Ponte iniziarono a lavorare alle Nozze di Figaro durante l’estate del 1785, e che l’opera fosse pressoché finita nell’inverno 1785-86, sebbene la sua rappresentazione, inizialmente prevista per il Carnevale 1786, fu posticipata al 1° maggio. Nonostante il discreto successo, l’opera fu giudicata difficile dal pubblico, tanto da essere replicata appena nove volte nella stessa stagione e sarebbe stata ripresa a Vienna solo nel 1789, dopo aver conquistato altre capitali dell’opera.
Fu un momento felice. Via via che Da Ponte scriveva le parole, Mozart scriveva per esse la musica. Le proposte della trama di Beaumarchais erano stimolanti per entrambi. Da Ponte immise in quelle proposte (e lo farà anche nei successivi libretti per Mozart) un certo clima delle proprie esperienze esistenziali, il libertinaggio non intellettualistico o ideologico di certa vita che egli conosceva ed amava.
Non va dimenticato anche il senso di sfida implicito nella scelta mozartiana. Come emerge nella prefazione del libretto pubblicato per la prima rappresentazione, Mozart e Da Ponte erano perfettamente consapevoli “di offrire al pubblico un quasi nuovo genere di spettacolo”, ovvero di creare una nuova forma operistica in cui il dinamismo scenico di Beaumarchais sarebbe stato tradotto in termini musicali secondo modalità del tutto inedite.
È evidente, dunque, che scegliendo Le nozze di Figaro, Mozart volle misurarsi col collega italiano e con il genere italianissimo dell’opera buffa. Ne uscì quel “nuovo genere di spettacolo” che scosse dalle fondamenta il teatro musicale di fine Settecento.