Il 1° novembre 1887, grazie all’iniziativa di alcuni imprenditori baresi e grazie al lungimirante Martino Cassano, nasce nella città di Bari il Corriere delle Puglie. Armando Perotti, suo amico e collaboratore scrisse: “…non scrive né parla molto, ma la sua presenza si sente in ogni angolo della redazione e della tipografia, e in ogni rigo del giornale che è, ripeto il suo specchio: misurato, calmo, equabile, anche nei giorni di battaglia…”.
in foto Stefano de Carolis
Un giornale, quello barese, che ben presto divenne un chiaro riferimento per Bari e per tutta la Puglia, una realtà editoriale fra le più esaltanti nell’intero mezzogiorno d’Italia.
In occasione del primo e memorabile maxi processo celebrato alla malavita barese, nel 1891, giunsero a Bari una cinquantina di giornalisti, e alcuni corrispondenti della stampa estera, fra questi una donna, tale signorina Wollffson, corrispondente per alcune importanti testate giornalistiche inglesi e americane. La Wollffson, per circa due mesi, fu ospite della redazione del Corriere delle Puglie e scrisse per due mesi notizie riguardanti il processo. Per una città che contava 60.000 abitanti, il giornale “dei baresi”, voce di tutti, libero e democratico, divenne l’affermazione della propria forza. A tal proposito, qualche anno addietro, durante un mio lavoro di ricerca e studio sulle origini della malavita e camorra a Bari, mi sono imbattuto in un interessante articolo pubblicato nel 1891 sul corriere delle puglie, scritto nel giorno del suo quarto compleanno, un articolo di incredibile attualità, dal titolo:
DOPO QUATTRO ANNI
Oggi compiamo quattro anni dalla nascita del nostro giornale. Questa data è dolce al nostro cuore, come quella che ricorda i primi entusiasmi, la fede vergine, i rosei ideali.
Ideali, fede, entusiasmi che non ci sono ancora fuggiti dall’anima e per i quali continueremo finchè avremo forza a combattere. Il corriere nacque fra le indifferenze e i sogghigni di pietà. Non era stato per lo innanzi possibile, nella città nostra, la vita di un giornale quotidiano; il tentativo parve audace quasi temerità. I primi mesi furono irti di dure prove: la lotta fu titanica attraversammo periodo dolorosi, subimmo contrarietà innumerevoli, affrontammo l’impopolarità, il sarcasmo, l’antipatia. La questione finanziaria si imponeva su tutte, nel primo anno di esistenza il corriere ebbe un deficit di 60.000 lire!!
Quel disavanzo fu lentamente, laboriosamente colmato, la stima dei buoni e degli onesti, ci portò fortuna e più ce ne portò l’invidia dei tristi.
Per quattro anni seguimmo senza mai oscillare la nostra bandiera. La proteggemmo coi petti nei giorni della sconfitta, la rilevammo al sole e al vento nelle ore della vittoria. Rendemmo sia detto senza iattanza, utili servigi al paese e le aspirazioni del pubblico divennero voce nostra. Bari lo sa, e ci testimoniò in più di una occasione la sua benevolenza. Di che rendiamo alla città nella quale nascemmo vivissime grazie.
Andremo innanzi così modestamente e serenamente e non facciamo pompa di promesse, non diremo che il giornale sta per subire radicali trasformazioni e per offrire al pubblico miglioramenti di grande importanza; né che la sua redazione trasformata da qualche tempo – come i lettori avranno visto – si arricchirà di altri ottimi elementi.
Chi segue il nostro cammino, si sarà accorto che non ricorremmo giammai ad arti di rèclame ne lo faremo questa volta. Fatti e non parole è scritto nel nostro programma!
Con tutti gli ideali del primo giorno, con la vecchia fede, con rinnovellato entusiasmo, il Corriere entra oggi nel quinto anno della sua vita.
(firmato il Corriere)
L’informazione oggi è cambiata, i social network hanno mutato o meglio rivoluzionato il modo di accedere all’informazione, ma i cittadini vogliono sempre identità, territorio, e cultura. La lettura giornaliera di un quotidiano è una pratica che sfugge sempre più alle abitudini delle nuove generazioni le quali, attraverso il web hanno la possibilità di accedere ad un’enorme quantità di informazioni e notizie, spesso senza controllare la qualità e le fonti di provenienza.
Si rende opportuno e necessario far comprendere alle nuove generazioni l’importanza della difesa del proprio territorio, e attraverso una sana informazione far accrescere le proprie competenze, così da favorire quella consapevolezza necessaria alla costruzione delle coscienze e allo sviluppo delle capacità critiche in una età in cui si formano le basi di una consapevolezza civile di cittadini attivi e responsabili.
Piena solidarietà ai giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno in questa difficilissima fase che il giornale sta vivendo, salviamo con forza lo storico quotidiano di Puglia e tuteliamo la nostra identità, cultura e territorio, nella piena libertà di stampa.
Stefano de Carolis