70% di persone tra 40 e i 65 anni colpite da demenza frontotemporale, Ricercatori Frontiers: ‘Incidenza maggiore negli uomini’

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Colpisce nel 70% dei casi persone con un’età compresa tra i 40 e i 65 anni, nel pieno della vita affettiva e lavorativa, la demenza frontotemporale, per la quale in Europa sono previsti 12mila nuovi casi annui. Lo indica lo studio epidemiologico internazionale su questa malattia presentato oggi a Tricase (Lecce) e condotto dal consorzio ‘Frontiers’ in 13 centri europei di eccellenza nella ricerca neurologica. Questa patologia danneggia alcune aree del cervello, in particolare quelle deputate al comportamento, al linguaggio, alla progettazione e alla sfera comportamentale ed emotiva; una malattia rara ma non quanto ipotizzato in precedenza, che colpisce l’intero spettro dell’età adulta. Si tratterebbe, è stato precisato, della stessa patologia di cui sarebbe affetto anche l’attore Bruce Willis.  Secondo il report la demenza frontotemporale ha un’incidenza annuale in Europa pari a 2,4 casi per 100.000 persone, maggiore tra gli uomini (2,8 casi su 100.000 persone) rispetto alle donne (1,9). L’analisi dei dati clinici e biologici ha riguardato 267 casi di demenza frontotemporale diagnosticati tra il primo giugno 2018 e il 31 maggio 2019 osservando una popolazione complessiva di circa 11 milioni di persone di nove Paesi europei.
“Grazie allo studio condotto – ha dichiarato il direttore del centro di Tricase, Giancarlo Logroscino – oggi sappiamo molto di più sulla frequenza e sulle caratteristiche cliniche di una patologia che, si stima, conterà ogni anno circa 12.000 nuovi casi in Europa, con importanti ricadute sociali ed economiche”. “Le sperimentazioni farmacologiche in corso nei centri della rete Frontiers – ha aggiunto – potranno cambiare lo scenario su diagnosi e cura della patologia”. (ANSA).

foto ansa

redazione

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