BARI ACCORDION FESTIVAL – Seconda edizione

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BARI ACCORDION FESTIVAL
  
Seconda edizione
 
Il festival musicale pugliese, dedicato al mondo della fisarmonica, torna in scena con sei concerti divisi in tre serate, e un matinée dedicato al grande musicista Salvatore di Gesualdo, a dieci anni dalla scomparsa. Sul palco della Chiesa di San Gaetano, nel borgo antico di Bari, saliranno nomi emergenti e artisti in carriera del panorama nazionale e internazionale.
 
Da venerdì 7 a domenica 9 ottobre 2022
Chiesa di San Gaetano – Bari
 
 

 

 

Torna protagonista a Bari, per il secondo anno consecutivo, la fisarmonica, uno degli strumenti musicali più giovani ed eclettici, ma già capace di entrare sempre più nel repertorio classico, moderno e contemporaneo, grazie a una letteratura musicale che continua a sfornare brani solistici, di musica da camera o concerti per «accordion» – dalla sua denominazione inglese – e orchestra.
Da venerdì 7 a domenica 9 ottobre la città di Bari – il cui Conservatorio Piccinni è stato il terzo, in Italia, ad attivare una delle più importanti cattedre di questo strumento nel 1993 – ospiterà la seconda edizione del Bari Accordion Festival: si svolgerà nella Chiesa di San Gaetano (nel borgo antico, Strada S. Gaetano 19), ed è organizzato dall’Associazione Fisarmonicistica Italiana.
 
Si terranno in totale sei concerti in tre serate, a partire dalle 20,30, con un ingresso a pagamento: biglietto unico a 10 euro, abbonamenti a 25 euro (in vendita on line su http://www.fisarmonicistica.it e al botteghino durante le serate del festival). Infotel: 335.815.01.06.
La direzione artistica, curata da Francesco Palazzo – fisarmonicista e docente al Conservatorio di Bari – ha incentrato questa seconda edizione del festival su un repertorio dello strumento sempre meno proposto, la fisarmonica classica. «Considerata la grandissima quantità di eventi musicali programmati sulla scena nazionale e internazionale – spiega Palazzo -, è davvero sorprendente quanti pochi concerti di fisarmonica classica siano inseriti nei cartelloni musicali, nonostante l’ingresso dello strumento nei Conservatori italiani e nelle Università di tutta Europa, già da oltre quarant’anni».
Il festival si inaugura venerdì 7 ottobre, alle 20,30, con Raffaele Damen, giovane concertista emergente sulla scena nazionale e docente al Conservatorio «Bruno Maderna» di Cesena: aprirà il festival con una finestra sul repertorio d’avanguardia della fisarmonica, proponendo due giganti della musica contemporanea, György Ligeti («Musica Ricercata») e Sofija Gubajdulina (Sonata «Et Ex-specto»).
A seguire toccherà al duo di fisarmoniche «Le Fil Rouge», composto da Saria Convertino (docente al Conservatorio «N. Rota» di Monopoli) e Marie Andrée Joerger (docente al Conservatorio di Strasburgo) che proporranno «Danze e Melodie», unite da un filo rosso che vede la fisarmonica interpretare le più belle pagine scritte da autori come Bach, Ravel, Murto, Piazzolla, Lundquist e Angelis. Emerge qui l’anima e il carattere popolare dello strumento che grazie a una scrittura colta conduce il pubblico in una dimensione dove i suoni diventano colori, suggerendo immagini e aprendo diversi orizzonti.

Sabato 8 ottobre si partirà alle 20,30 con il quartetto di fisarmoniche «Virtuous Flair» di Palermo, formato da Salvatore Vitale, Giuseppe Mazzara, Giuseppe Sirena e Alessio Di Dio. Propongono un repertorio vario, spaziando dalla musica classica al tango, dalle trascrizioni alla musica originale, incontrando i più diversi gusti e preferenze musicali. Tra musiche di Gardel, Biscardi, J. S. Bach, Mozart, Battiston, Piazzolla, Vivaldi, Hermosa, Rossini, Haendel.

Dopo di loro sarà la volta dello «Strange Duo», composto dalla fisarmonica di Carmela Stefano (docente al Conservatorio di Palermo) e dal clarinetto di Alessio Vicario (Primo clarinetto al Teatro Massimo di Palermo): il loro connubio si rivela singolare e accattivante per la scelta del repertorio e la costante ricerca sul suono, volta a sondare le infinite possibilità timbrico-espressive dei due strumenti. L’impaginato verterà su musiche di Rossini/Mangani, Schittino, J. S. Bach, Gershwin/Mangani, Pozzoli, Galliano, Piazzolla.

Domenica 9 ottobre l’appuntamento partirà dalla mattina: alle 11, nella Biblioteca «Gaetano Ricchetti», si celebrerà la ricorrenza del decennale della morte del grande artista Salvatore di Gesualdo (1940-2012), capostipite indiscusso della cultura della fisarmonica classica in Italia. A lui è dedicata questa edizione del Bari Accordion Festival: sarà proiettato il documentario «Salvatore di Gesualdo, il genio della fisarmonica», a cura di Francesco Palazzo, e seguirà una conversazione con lo stesso Palazzo, i musicologi Salvatore Dell’AttiNicola Scardicchio e Detty Bozzi, a cura di Antonella Reina.
In serata si torna nella Chiesa di San Gaetano, dove alle 20 si esibirà Riccardo Pugliese, giovanissimo talento vincitore del Premio Nazionale delle Arti (Sezione Fisarmonica 2022): il suo sarà un entusiasmante itinerario musicale sui diversi stili di danze, dal Rinascimento al Barocco, dai Balcani al tango classico e contemporaneo, tra musiche rinascimentali e brani di J.S. Bach, Bartók, Tiensuu, Piazzolla.
Concluderà il festival il duo di fisarmonica e clavicembalo formato da Eugenia Cherkazova e Svitlana Shabaltina, entrambi docenti all’Accademia Nazionale di Kiev. Un altro insolito connubio in cui il suono della fisarmonica e del clavicembalo incanta e coinvolge il pubblico attraverso un ampio repertorio, dalla musica ucraina a quella europea, dal diciassettesimo al ventesimo secolo, proponendo arrangiamenti composti dalle stesse musiciste. Con brani di Lully, Rameau, Bortniansky, Boccherini, Piazzolla.
«Vogliamo proporre una consapevole ed originale lettura della tradizione e della fisarmonica classica – spiega il direttore artistico Francesco Palazzo -, cosciente e creativa. Crediamo che la vera tradizione non sia esclusivamente testimonianza di un passato remoto, ma forza viva che anima e alimenta il presente. Il patrimonio musicale “tradizionale” è una ricchezza da custodire ma anche un bene da divulgare attraverso i passaggi dell’elaborazione e della reinterpretazione, nel rispetto della sua vera essenza. Senza rinunciare alla vocazione dello spingersi oltre e “correre il rischio” dell’innovazione».
redazione

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