A Grottaglie l’Aperitivo d’Autore con Paolo Di Paolo

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A Grottaglie l’Aperitivo d’Autore con Paolo Di Paolo
Venerdì, alla masseria Rosario, il format di Volta la carta ospita lo scrittore, già finalista allo Strega, che presenterà il suo ultimo libro, “Lontano dagli occhi”. L’ingresso è con prenotazione obbligatoria.

 

Ad Aperitivo d’Autore arriva uno dei più brillanti giovani scrittori italiani: Paolo Di Paolo. L’evento si terrà venerdì 13 dicembre (ore 19.30) a Grottaglie, nell’accogliente Masseria Rosario, che ha già ospitato il format di Volta la carta lo scorso anno, in occasione dell’appuntamento con Stefano Benni. Giovane intellettuale, autore raffinato e firma di diverse testate, Paolo Di Paolo è da poco tornato in libreria con “Lontano dagli occhi” (Feltrinelli Editore), un romanzo magnetico e struggente in cui racconta la storia di tre coppie, nella Roma di inizio anni Ottanta. Una storia universale e intima sul peso delle radici e su come diventiamo noi stessi. Dialogherà con l’autore l’ideatore di Aperitivo d’Autore, Vincenzo Parabita. Ad accogliere i partecipanti alla serata, come sempre, un aperitivo realizzato da Symposium Cafè e accompagnato dai vini di Tenute Motolese. La libreria AmicoLibro è partner dell’iniziativa.
Per prendere parte all’evento è obbligatorio prenotare chiamando al numero 380.4385348 oppure scrivendo all’indirizzo email aperitivodautore@gmail.com. I posti sono limitati.

• L’AUTORE •
Paolo Di Paolo è nato nel 1983 a Roma. Comincia la sua carriera letteraria inviando un racconto al Premio Campiello Giovani, nel 2003, dove arriva tra i cinque finalisti. Ha pubblicato i romanzi “Raccontami la notte in cui sono nato” (2008), “Dove eravate tutti” (2011; Premio Mondello e Super Premio Vittorini), “Mandami tanta vita” (2013; finalista Premio Strega), “Una storia quasi solo d’amore” (2016), “Lontano dagli occhi” (2019), tutti nel catalogo Feltrinelli e tradotti in diverse lingue europee. Molti suoi libri sono nati da dialoghi: con Antonio Debenedetti, Dacia Maraini, Raffaele La Capria, Antonio Tabucchi, di cui ha curato “Viaggi e altri viaggi” (Feltrinelli, 2010), e Nanni Moretti. È autore di testi per bambini, fra cui “La mucca volante” (2014; finalista Premio Strega Ragazze e Ragazzi), e per il teatro. Scrive per La Repubblica e per L’Espresso. Conduce dal 2006 le “Lezioni di Storia” all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

• IL LIBRO •
Tre storie diverse, la stessa città – Roma, all’inizio degli anni ottanta – e lo stesso destino: smettere di essere soltanto figli, diventare genitori. Eppure Luciana, Valentina, Cecilia non sono certe di volerlo, si sentono fragili, insofferenti. Così come sono confusi, distanti, presi dai loro sogni i padri. Si può tornare indietro, fare finta di niente, rinunciare a un evento che si impone con prepotenza assoluta? Luciana lavora in un giornale che sta per chiudere. Corre, è sempre in ritardo. L’uomo che ama è lontano, lei lo chiama l’Irlandese per via dei capelli rossi. Valentina ha diciassette anni, va alle superiori ed è convinta che da grande farà la psicologa. Appena si è accorta di essere incinta, ha smesso di parlare con Ermes, il ragazzo con cui è stata per qualche mese e che adesso fa l’indifferente, ma forse è solo una maschera. Cecilia vive fra una casa occupata e la strada, porta un caschetto rosa e tiene al guinzaglio un cane. Una sera torna da Gaetano, alla tavola calda in cui lavora: non vuole nulla da lui, se non un ultimo favore. A osservarli c’è lo sguardo partecipe di un io che li segue nel tempo cruciale della trasformazione. Un giro di pochi mesi, una primavera che diventa estate. Tra bandiere che sventolano festose, manifesti elettorali che sbiadiscono al sole e volantini che parlano di una ragazza scomparsa, le speranze italiane somigliano a inganni. Poi ecco che una nuova vita arriva e qualcosa si svela.
“Lontano dagli occhi” è una dichiarazione d’amore al potere della letteratura, alla sua capacità di avvicinare verità altrimenti inaccessibili. Ricostruendo con la forza immaginifica della narrazione l’incognita di una nascita, le ragioni di una lontananza, Paolo Di Paolo arriva a rovesciare la distanza dal cuore suggerita dal titolo.

• LA LOCATION •
Situata nell’omonima contrada in territorio di Grottaglie, la masseria Rosario fa parte delle Tenute Motolese, insieme alla masseria Angiulli Grande e alla masseria la Cattiva. Si tratta di una masseria del XVIII secolo, a corte chiusa e costituita da un corpo principale adibito a residenza padronale. All’interno si trova un grande cortile dove si affacciano i locali un tempo utilizzati come scuderie, stalle, abitazioni dei contadini e ovili, oggi adibiti ad agriturismo. Nella corte è presente anche una chiesetta. Attualmente i terreni sono tutti condotti in regime di agricoltura biologica e coltivati a uliveto, sia secolare che intensivo, e vigneti allevati a spalliera di varietà Aleatico doc, Negroamaro e Primitivo igt. La masseria è destinata ad agriturismo e masseria didattica ed è servita da un impianto fotovoltaico di ultima generazione installato sul tetto piano di uno dei corpi di fabbrica. Inizialmente vi era una coltura mista di oliveti, mandorleti, vigneti e seminativi anche associati. Fino alla prima metà del 1900 grande importanza ebbe la pratica zootecnica con conseguente produzione e commercializzazione di latte fresco e pastorizzato confezionato in azienda. All’epoca la vaccheria era considerata tra le più grandi del Mezzogiorno. Per tale motivo fu una delle masserie più importanti del territorio.
Masseria Rosario è situata sulla strada interpoderale alberata di fronte all’ingresso dello stabilimento Alenia, nei pressi dell’aeroporto “M. Arlotta”.

• I VINI •
Da sempre vocata all’agricoltura e all’amore per la terra, l’Azienda Agricola Motolese ha radici antiche. La storia agricola della famiglia Motolese ha origine nel XIX secolo: infatti già prima del 1850, e da allora ad oggi per ben otto generazioni, la passione per la coltivazione della vite e dell’olivo è stata alla base del lavoro quotidiano. Oggi l’azienda si compone di oltre 200 ettari di terreno e tre masserie fortificate tutte situate nel cuore della Puglia. Dal 1998 è in corso un processo di rinnovamento sia agronomico che tecnologico, che interessa sia gli oltre 50 ettari di vigneto che le oltre 12mila piante di olivo. Questo sta portando l’azienda a presentarsi sui mercati nazionali e internazionali con prodotti caratterizzati dalla qualità della materia prima, senza dimenticare quelle che sono le caratteristiche tipiche del territorio d’origine. Con il marchio Tenute Motolese vengono commercializzati i vini Primitivo, Negroamaro, Rosato di Negroamaro e Fiano, oltre all’olio extra vergine d’oliva biologico. Ultimamente il Primitivo e il Negroamaro hanno ottenuto importanti riconoscimenti a Bruxelles e in Piemonte.

Redazione

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