Giovedì 3 aprile nella chiesa di San Bernardino per l’associazione Capotorti
A Molfetta con i suoni del sacro:
l’ispirata perfezione di Pergolesi
Tappa di avvicinamento alla Settimana Santa con lo «Stabat Mater»
La Settimana Santa si avvicina e torna l’occasione per ascoltare una delle pagine di musica sacra più rappresentative della Passione di Cristo, lo «Stabat Mater» di Giovanni Battista Pergolesi, capolavoro che giovedì 3 aprile (ore 20) viene eseguito nella chiesa di San Bernardino, a Molfetta, nell’ambito della stagione 2025 dell’associazione intitolata al «genius loci» Luigi Capotorti, compositore vissuto a cavallo tra Sette e Ottocento nella cui valorizzazione il sodalizio presieduto da Vito Giovanni Maria Mastrorilli è impegnato con la direzione artistica dello stesso Petruzzella. Nello «Stabat Mater» la Madonna mostra come «stare» ai piedi della croce e accompagnare Gesù nel suo cammino verso il Calvario, motivo per cui rappresenta una proposta culturale appropriata ai contenuti della Pasqua alla quale i fedeli si stanno approssimando.
Musicato sulla preghiera con la quale Jacopone da Todi descrive il dolore della Vergine mentre assiste alla morte del figlio, lo «Stabat Mater» venne composto da Pergolesi nel 1735, qualche mese prima di morire a soli ventisei anni, e rappresenta un vertice assoluto, mai raggiunto da nessun altro autore, nel rendere in musica il mistero doloroso della Madonna ai piedi della croce. Per l’occasione, lo «Stabat Mater» di Pergolesi verrà proposto in forma di «azione sacra» alternando l’esecuzione dei dodici numeri che lo compongono con la lettura di alcuni passi di Giovanni Testori, grande drammaturgo e tra le voci più alte della cultura cattolica del Novecento. L’operazione è firmata da Antonietta Cozzoli, che nell’esecuzione affidata alla direzione musicale di Nicola Petruzzella, figura in veste di voce recitante accanto al soprano Anna Cimmarusti e al mezzosoprano Margherita Rotondi, a un ensemble d’archi e alla specialista di spinetta, Francesca De Santis.
Commissionato con tutta probabilità da Marzio IV Carafa, Duca di Maddaloni, per i Cavalieri dell’Arciconfraternita della Beata Vergine dei Sette Dolori Capolavoro, lo «Stabat Mater» rimane uno dei capolavori tra i titoli della produzione di Pergolesi, a lungo considerato un modello stilistico ideale nel genere della musica sacra. E il successo straordinario e la tradizione ininterrotta della composizione nel corso di Settecento e Ottocento sono la ragione di una presenza così cospicua di fonti manoscritte, ora conservate presso le Biblioteche di tutto il mondo e testimonianza della complessa fortuna dell’opera, che prende il nome da un passaggio del Vangelo di Giovanni, «Presso la croce di Gesù stava la madre» (Gv 19,25), Maria «stabat», che in latino significa «stava ritta» ai piedi della croce. Questo dettaglio è importante per descrivere il comportamento della Madonna nel momento della crocifissione di Gesù, perché non si lascia sopraffare dal dolore e dal rifiuto della volontà di Dio, ma rimane con il figlio condividendone la sofferenza.
La stagione 2025 dell’associazione Capotorti gode del patrocinio di Regione Puglia, Comune di Molfetta, Arcopu, Fondazione Puglia, Fondazione Pugliesi per la Musica e Parrocchia San Pio X di Molfetta.
Info 347.6802707.
redazione