A Ruvo di Puglia un concorso di idee per gli studenti ruvesi sul tema della violenza di genere

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Prosegue il Progetto FENICE del Centro Antiviolenza RiscoprirSi… di Ruvo di Puglia con le azioni di sensibilizzazione di studenti e studentesse delle scuole superiori del territorio ai temi della prevenzione e del contrasto della violenza di genere.

Ogni Istituto potrà partecipare con una o più classi dalla 1^ alla 5^ proponendo reportage fotografici, campagne di comunicazione (slogan, cartellonistica), videoclip, spot (video, audio/video)  che saranno utilizzati per la campagna di sensibilizzazione che sarà promossa nell’ambito di FENICE.

Gli aspetti del fenomeno su cui gli elaborati dovranno puntare l’attenzione sono: l’incoraggiamento alla richiesta d’aiuto da parte delle vittime; la promozione del rispetto tra le persone e l’ integrazione tra di genere.

I 3 lavori vincitori, oltre che essere protagonisti della campagna di sensibilizzazione locale, riceveranno un buono libri del valore di € 150,00 da spendere per l’acquisto di materiale didattico utile alla prevenzione del fenomeno e alla diffusione di una cultura rispettosa delle differenze tra le persone.

Le domande di partecipazione al concorso di idee potranno pervenire all’indirizzo mail del Centro Antiviolenza RiscoprirSi… riscoprirsi.corato@gmail.com , oppure  essere consegnate a mano direttamente negli orari di sportello (a Ruvo di Puglia, lunedì dalle 17.00 alle 19.00 negli uffici di via Solferino 1), indicando nell’oggetto “Concorso di idee 2017 Programma antiviolenza Fenice – specificando la tematica”.

C’è tempo fino a lunedì 8 maggio 2017.

 “Uno degli obiettivi strategici  del Progetto FENICE – spiega l’assessora alle Politiche Sociali, Monica Montaruli – è avviare un processo di mutamento culturale che abbatta quegli stereotipi culturali che tendono a giustificare e a far tollerare determinate dinamiche di comunicazione e di relazione, che troppo spesso e con estrema facilità e naturalezza sfociano nella mancanza di rispetto dell’alterità, nella chiusura emotiva e nel giudizio. È fondamentale, pertanto, rivolgersi alle giovani generazioni affinché tale percorso sia efficace”.

di Antonio Carbonara

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