A Torino la presentazione dell’ultimo volume del prof. Antonio Ciuffreda

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Venerdì 10 maggio, negli spazi della Regione Puglia al Salone Internazionale del Libro di Torino, si è tenuta la presentazione dell’iniziativa editoriale “Le lettere delle diocesi del Regno di Napoli alla Congregazione del Santo Ufficio 1557-1629” del professore Antonio Ciuffreda, docente di Storia moderna all’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, a cui ha partecipato il prof Paolo Ponzio direttore del Dirium e Mauro Rossi, responsabile Eut (Edizione università di Trieste).
Il volume contiene l’edizione di 1145 tra lettere e loro allegati conservati nell’Archivio del Dicastero della Dottrina della Fede, già Congregazione della Sacra Inquisizione, e trasmessi a Roma da un amplissimo numero di diocesi presenti nel territorio del Regno di Napoli tra la metà del XVI e i primi decenni del XVII secolo. Si tratta di uno degli atti finali di un progetto di ricerca – il MUR-Prin 2017, Linea di intervento Sud – condotto dagli studiosi del dipartimento di Ricerca e innovazione umanistica dell’Ateneo barese in collaborazione con la Editrice dell’Università di Trieste.
“Questa iniziativa editoriale unifica l’Italia – ha spiegato Ciuffreda – sia in termine di collaborazione tra la nostra università e quella di Trieste, che in termini di contenuti. Infatti, il mio libro è inserito in una collana dove sono inseriti studi sull’inquisizione che si riferiscono a contesti regioni quali Friuli-Venezia Giulia, Toscana e ora anche Puglia”.
Le lettere parlano soprattutto dei singoli contesti nei quali si muovono gli autori del carteggio: vescovi e loro vicari, ma anche signori feudali, amministratori locali, semplici fedeli. Una pluralità di soggetti che si rivolgono ai cardinali romani da ciascuna delle 135 sedi diocesane presenti entro i confini del Regno di Napoli, proponendo scenari riferiti alla variegata realtà storica del Sud Italia. Una serie di testimonianze che provengono da una terra di accoglienza, arricchita da ripetuti scambi tra culture e religioni mediterranee, e che raccontano di come appariva la Puglia del passato agli occhi di illustri prelati.
“Queste ci raccontano della lotta all’eresia, compito del Santo ufficio – ha precisato il professore – ma anche della società di fine 500 e inizi del 600, periodo di riferimento lettere, evidenziandoci abitudini, costumi e contesti nei quali vivevano i nostri antenati, da Castro a Volturara”.
Antonio Ciuffreda insegna storia moderna all’Università degli Studi di Bari. Ha collaborato con l’Ècole francaise de Roma prima di specializzarsi all’EHESS di Parigi e, quindi, nel dottorato di Storia urbana e rurale. È autore di diversi saggi di storia sociale e religiosa del Mezzogiorno, apparsi in questi anni in riviste scientifiche e opere collettive.

redazione

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