Bagno di folla nell’aula consiliare di Palazzo Carafa, dove questo pomeriggio Adriana Poli Bortone è tornata ad essere sindaco di Lecce per la terza volta dopo la conclusione del secondo mandato nel 2007. Indossando la fascia tricolore nell’aula consiliare si è rivolta ai consiglieri eletti, ai tanti cittadini e al personale del Comune dopo aver ricevuto ufficialmente il mandato dal Presidente dell’ufficio elettorale. Un rito accompagnato da un lungo applauso e dalle parole commosse del sindaco che ha voluto ringraziare tutti i presenti, tra cui l’arcivescovo Michele Seccia. <E’ necessario che ci sia un dialogo stretto, continuo tra l’amministrazione comunale, il Consiglio e la nostra Chiesa, che è per noi l’antenna delle situazioni di criticità e povertà nella nostra città. Voglio rassicurarla – ha detto il sindaco a monsignor Seccia – la massima attenzione alle tante antiche e nuove emergenze>. Precarietà che riguardano molte famiglie, i giovani – ha ricordato – e che possono essere affrontate non solo in maniera assistenziale ma anche attraverso la prevenzione rispetto alle tematiche dell’occupazione. Importanti possibilità, ha rilevato il sindaco, che arrivano dai nuovi strumenti finanziari, dal Pnrr, con una progettualità che sappia valorizzare idee, promuovere investimenti e nuove professioni, stimolare sinergie. Tutti i soggetti istituzionali, insomma, hanno il dovere di esplorare insieme nuove strade, superare individualismi e conflittualità, lavorando in rete in un quadro di economia sostenibile. <Dobbiamo essere tutti partecipi – ha evidenziato – della vita di una comunità che vuole semplicemente trovare spazi legali di presenza. Spazi in cui potersi mettere in gioco, lavorare insieme per fare in modo che la città possa crescere. Da sindaco avverto il dovere creare le condizioni perché la città cresca in tutti i modi possibili, relazionandomi con le istituzioni a tutti i livelli, territoriali e nazionali. Ma ho anche il dovere di creare una nuova classe dirigente vicina al mio modo di sentire, ai miei valori di riferimento. Il che non significa che non avverta il dovere ed il sentimento sincero di essere il sindaco di tutta la città. Ed in questo chiedo con cortesia alla Stampa – che ringrazio per gli spazi e la grande attenzione dimostrata in questa campagna elettorale – di non insistere su una città divisa. E’ una città democratica che ha inteso liberamente esprimere il suo destino. Ed è per me pressoché nulla la differenza tra chi ha espresso il consenso in un modo e chi nell’altro. Perché oggi lo stare insieme è un’altra cosa>. Il sindaco ha sottolineato poi l’esigenza di un rispetto reciproco all’interno del Consiglio, annunciando di voler garantire nelle sedi di dibattito istituzionale tutto ciò che deve essere garantito. A proposito dei presidenti delle commissioni di garanzia , che spettano alle opposizioni <che devono poter esercitare la loro funzione di controllo>, ha ricordato con una punta di polemica come <purtroppo non abbiano avuto lo spazio che avrebbe dovuto essere assicurato. Ma questo appartiene al passato – ha detto – e per quello che mi riguarda chiederò che vengano garantiti appieno i loro diritti. A tutti i dirigenti, al segretario, chiederò di dirmi di “no” se chiederò di fare qualcosa che non possa essere legittimamente fatto. Sono caparbia, me lo hanno sempre riconosciuto, e mi piace andare sino in fondo. Ma nei limiti esclusivi della legittimità>. Il sindaco ha poi espresso vicinanza e affetto a tutto il personale, alla Polizia locale, ai dirigenti che ha avuto modo di incontrare in campagna elettorale, rilevando gli sforzi che ogni giorno compiono con impegno e responsabilità, lavorando in una situazione di pre dissesto, con organici drasticamente ridotti rispetto al passato. <Cercheremo di compensare questa situazione con un’attività che mi piace definire frenetica. fin d’ora, per andare a recuperare tutto ciò che si può in termini di utilizzo fondi del Pnrr, di tutte le opportunità che cercheremo di cogliere anche attraverso la nostra Regione Puglia. Alla quale – ha concluso il sindaco – chiedo semplicemente di essere imparziale e attenta>
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