Si cerca di fare chiarezza intorno alla sparatoria che è avvenuta a Taranto e che ha registrato il un ferimento non grave di due agenti di polizia. Pare che l’autore della sparatoria, Leo Varallo, fosse sotto effetto di sostanze stupefacenti. Avrebbe dapprima avuto una colluttazione con un dipendente della concessionaria di auto alla quale il Varall si era rivolto per provare la Porsche Cayenne che aveva tentato di rubare. L’addetto alle vendite è riuscito a far uscire dall’auto Varallo, che stava cercando di prendere la pistola dalla tasca, e ad allontanarsi. Una volta allertata la Polizia sono giunte sul posto diverse pattuglie: una di queste ha ha intercettato il sospettato che camminava sul marciapiede. Gli agenti hanno fatto inversione di marcia contromano ma il 42enne si è avvicinato alla vettura e ha esploso una decina di colpi contro il parabrezza e il finestrino lato guida. I due poliziotti sono rimasti feriti in modo non grave con una prognosi rispettivamente di 15 e 30 giorni. Varallo ha tentato la fuga ma è stato fermato dopo circa duecento metri, all’altezza dei Giardini Virgilio, e ha opposto resistenza prima di venire immobilizzato. L’uomo, sposato con due figli, in passato aveva lavorato all’Ilva ed era stato poi licenziato in seguito a un provvedimento disciplinare. Dopo l’arresto Varallo è stato sottoposto al test antidroga e, a quanto si è appreso, è risultato positivo. L’uomo, difeso dall’avv. Andrea Silvestre, è in attesa dell’udienza di convalida dinanzi al giudice per le indagini preliminari.
Redazione