Egon Schiele (1890-1918) è stato l’esponente di punta del primo espressionismo viennese. Un fascino conturbante avvolge la sua breve vita, caratterizzata da un talento precoce. Schiele ci ha lasciato un corpus pittorico composto da circa 3mila opere, tra dipinti ad olio, acquerelli e disegni. Una produzione impressionante che, in occasione del centenario della morte, sarà raccolta in una pubblicazione online dell’intero catalogo ragionato, aggiornato e ampliato. Oggi le sue opere vengono battute all’asta a cifre da capogiro.
La sua arte è ispirata da figure femminili affascinanti e disinibite, in un’epoca che sta volgendo al termine con l’avvento della Grande Guerra. Due donne in particolare condizioneranno davvero la sua vita e la sua espressione artistica. Sua sorella e sua prima musa, Gerti, e la diciassettenne Wally, forse l’unico vero grande amore, immortalata nel celebre dipinto «La morte e la fanciulla», esposto al Leopold Museum di Vienna.
Mentre i dipinti di Schiele creano scandalo nella società viennese, portando l’artista anche in tribunale con l’accusa di abuso su una minorenne e di “pornografia”, collezionisti lungimiranti e artisti tra i più acclamati come Gustav Klimt, iniziano a riconoscere l’eccezionale valore della provocatoria e tormentata arte di Schiele. Quando lo scoppio della Prima Guerra Mondiale minaccerà la sua ricerca e libertà artistica, Schiele sceglierà di sacrificare alla sua arte, l’amore e la vita stessa, facendo del dolore e del suo disagio esistenziale la cifra stilistica che lo consacrerà tra i maggiori interpreti dell’Espressionismo.
Ispirato al romanzo “Tod und Mädchen: Egon Schiele und die Frauen” di Hilde Berger, “Egon Schiele” è interpretato sul grande schermo dal talentuoso Noah Saavedra. Il film è scritto da Hilde Berger con Dieter Berner ed è prodotto con il supporto di Film Fund Luxembourg, Austrian Film Institute, Vienna Film Fund, FISA – Film Industry Support Austria, Eurimages, Lower Austria, in collaborazione con ORF Film/Television-Agreement.
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