Fra gli appuntamenti più attesi della Stagione 2017 della Fondazione Petruzzelli, lo spettacolo di danza de Les Ballets Trockadero de Montecarlo è in cartellone giovedì 12 e venerdì 13 ottobre alle 20.30 e sabato 14 e domenica 15 ottobre alle 18.00.
Dirigerà l’Orchestra del Teatro Petruzzelli Nada Matosevich.
Fondati nel 1974 da appassionati di danza che si divertivano a mettere in scena il balletto classico in chiave parodistica ed en travesti, Les Ballets Trockadero de Monte Carlo presentano i primi spettacoli off-off-Broadway a tarda sera, ma ben presto, i Trocks, nome con cui sono ormai noti in tutto il mondo, hanno conquistato grande consenso di pubblico e critica.
Dopo tanti anni la Compagnia, diretta da Tory Dobrin, è sempre formata da ballerini professionisti che si esibiscono nel pieno rispetto delle regole del balletto classico tradizionale, ma esagerandone le manie, gli incidenti ed il rigore sino all’effetto comico, per divertire con intelligenza un pubblico il più vasto possibile.
Quindici danzatori, ognuno dei quali interpreterà a secondo dei balletti un ruolo maschile ed uno femminile, con l’ausilio di trucco e costumi dal fascino strepitoso, proporranno quattro coreografie: Il lago dei Cigni (coreografia da Lev Ivanovich Ivanov, su musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij), Pas de deux a sorpresa, Pas de six da Esmeralda ( coreografia da Marius Petipa, su musiche di Cesare Pugni), e Paquita (coreografia da Marius Petipa, su musiche di Ludwig Minkus).
Lo spettacolo è organizzato in collaborazione con ATER Associazione Teatrale Emilia Romagna.
I biglietti sono in vendita al botteghino del Teatro Petruzzelli e on line su www.bookingshow.it.
Informazioni: 080.9752810.
LES BALLETS TROCKADERO DE MONTE CARLO
Fondati nel 1974 da un gruppo di appassionati di danza che si divertivano a mettere in scena in modo scherzoso il balletto classico tradizionale presentandolo in parodia e en travesti, LES BALLETS TROCKADERO DE MONTE CARLO presentano i loro primi spettacoli Off-Off-Broadway a tarda sera. Ben presto, i Trocks, come vengono affettuosamente chiamati, si sono guadagnati un’ottima recensione di Arlene Croce sul New Yorker; questa, insieme alle successive entusiastiche critiche sul New York Times e sul The Village Voice, permise loro di conquistare il consenso del pubblico e della critica.
A metà del 1975, il loro amore nei confronti della danza, il loro approccio comico e la scoperta che gli uomini riescano a danzare sulle punte senza cadere rovinosamente a terra, viene notato non solo a New York, ma ben oltre. Articoli ed interviste pubblicati su Variety, Oui, The London Daily Telegraph e le foto di Richard Avedon su Vogue, rendono la Compagnia famosa a livello nazionale ed internazionale.
La stagione 1975-76 è caratterizzata da una piena crescita professionale. La Compagnia viene inserita nel National Endowment for the Arts Touring Program e assume a tempo pieno un maestro di ballo per le classi e le prove quotidiane. Sempre in questa stagione intraprendono i loro primi tour negli Stati Uniti e in Canada. Da allora fare e disfare valigie, impacchettando grossi tutù e scarpette da punta giganti, correndo tra un aereo e l’altro e tra un pullman e l’altro; questa è la routine quotidiana della Compagnia.
Fin dagli inizi i Trocks si affermano in tutto il mondo come un nuovo fenomeno nella danza e partecipano a numerosi festival di danza in tutto il mondo. Hanno partecipato a Festival di danza più prestigiosi di tutto il mondo. E molto spesso, negli Stati Uniti e anche all’estero sono stati ospiti di seguiti programmi TV.
I premi vinti dai Trocks negli anni vanno dal prestigioso Critic’s Circle National Dance Awards nel 2007 (Regno Unito), al Theatrical Managers Awards nel 2006 (Regno Unito) e nel 2007 il Premio Positano (Italia) per l’eccellenza nella danza. Nel dicembre 2008, i Trocks fecero un’apparizione all’ottantesimo anniversario dal Royal Variety Performance, in aiuto dell’Entertainment Artistes’ Benevolent Fund, in presenza dei membri della famiglia reale inglese.
Le numerose tournée dei Trocks ottengono ovunque un enorme successo di pubblico e critica. La Compagnia si è esibita in oltre 35 Paesi e in 600 città in tutto il mondo a partire dalla sua fondazione nel 1974. La Compagnia si è esibita, tra i tantissimi Teatri, anche presso il prestigioso Teatro Bol’šoj di Mosca e al Théâtre du Châtelet di Parigi. La compagnia inoltre si esibisce spesso anche per serate di beneficenza a favore delle associazioni per la lotta all’AIDS come il DRA (Dancers Responding to AIDS), il Classical Action di New York, il Life Ball di Vienna, il Dancers for Life di Toronto e il Stonewall Gala di Londra ed il Gala in Germania “AIDS Tanz”.
In tutti questi anni lo scopo originario de LES BALLETS TROCKADERO DE MONTE CARLO non è cambiato. La Compagnia è sempre e comunque formata da ballerini (uomini) professionisti che si esibiscono nel vasto repertorio di balletto e di danza moderna, nel pieno rispetto delle regole canoniche del balletto classico tradizionale. L’aspetto comico nei loro spettacoli viene raggiunto esagerando le manie, gli incidenti ed esasperando le caratteristiche tipiche della danza rigorosa.
Vedere degli uomini danzare in tutti i ruoli possibili – con i loro corpi pesanti che delicatamente si bilanciano sulle punte come cigni, silfidi, spiritelli acquatici, romantiche principesse, angosciate donne Vittoriane, ecc. – valorizza lo spirito della danza come forma d’arte, deliziando e divertendo sia il pubblico più esperto che meno preparato.
IL PROGRAMMA
IL LAGO DEI CIGNI (ATTO II)
Coreografia da LEV IVANOVICH IVANOV
Musica P.I. ČAJKOVSKIJ
Attingendo al magico regno dei cigni (e degli uccelli), questa poetica fantasmagoria di variazioni, di linee e di musica è il lavoro “griffe” de Les Ballets Trockadero de Monte Carlo. La storia di Odette, la bellissima principessa trasformata in cigno dallo stregone malvagio salvata dall’amore del Principe Sigfrido, non era un tema così inusuale quando Čajkovskij scrisse il balletto per la prima volta nel 1877. La metamorfosi di mortali in uccelli e viceversa è un tema frequente del folklore russo. Il lago dei Cigni originale che debuttò al Teatro Bol’šoj di Mosca non ebbe successo; fu solamente un anno dopo la morte di Čajkovskij – avvenuta nel 1893 – che il Balletto del Teatro Mariinskij produsse la versione a noi pervenuta. Forse il balletto più famoso al mondo, il suo charme sembra derivare dal mistero e dal pathos dell’eroina e dal fascino dello stile della Russia del diciannovesimo secolo.
PAS DE DEUX A SORPRESA
“Pas de Six” da ESMERALDA
Coreografia da MARIUS PETIPA
Musica CESARE PUGNI
La Esmeralda è un balletto in tre atti ispirato all’opera di Victor Hugo Nôtre Dame de Paris. Jules Perrot ne curò la coreografia e il balletto debuttò a Londra il 9 marzo 1844, con Carlotta Grisi nel ruolo principale. La première in Russia, con la nuova versione di Marius Petipa, ebbe luogo a San Pietroburgo nel 1849. Si narra la storia dell’amore impossibile del gobbo Quasimodo per la bella zingara Esmeralda. La grande ballerina russa Alexandra Danilova scrisse nei suoi diari: “…Esmeralda era innamorata di un bell’ufficiale che la corteggiava, ma era fidanzato con un’altra ragazza – la solita storia – e ovviamente non l’avrebbe sposata. Venne mandata al rogo. Una vera tragedia.” In questa scena del secondo atto del balletto, il cuore infranto di Esmeralda rimpiange l’ufficiale, assente, mentre viene consolata dal suo amico Pierre Grengoire e dalle sue amiche zingare.
PAQUITA
Coreografia da MARIUS PETIPA
Musica LUDWIG MINKUS
Paquita è un balletto esemplare dello stile francese esportato a San Pietroburgo alla fine del XIX secolo, si trattava originariamente un balletto-pantomima in 2 atti, con la coreografia di Joseph Mazillier e la musica di Ernest Deldevez. La storia, su un tema spagnolo, raccontava di una ragazza rapita dagli zingari, che salva un giovane e affascinante ufficiale da morte certa. Dopo aver debuttato all’Opéra de Paris nel 1846, il balletto è stato prodotto un anno dopo da Marius Petipa in Russia. Petipa commissionò a Ludwig Minkus, già compositore di due grandi
successi (Don Chisciotte e La Bayadére), la creazione di una partitura musicale per poter aggiungere un brillante “divertissement” alla Paquita di Mazillier. Petipa creò quindi la coreografia di un Pas de Trois e di un Grand Pas de Deux col suo stile unico. Questi due brani sono ben presto diventati un banco di prova per i ballerini, tanto da essere ancora oggi le sole parti preservate. I ballerini danno vita a una serie di fuochi d’artificio coreografici che sfruttano le possibilità virtuosistiche della danza classica accademica arricchita con un’inaspettata combinazione di passi.
ufficio stampa Petruzzelli di Bari
redazione