Al teatro Abeliano di Bari in scena ” Il pellicano di August Strindberg”

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Debutta in esclusiva sul palco del Teatro Abeliano – nella rassegna “Actor” – Il pellicano di August Strindberg, nuovo lavoro diretto da Walter Pagliaro, con la straordinaria attrice Micaela Esdra e con Fabrizio Amicucci, Dalila Reas, Giacomo Vigentini, Luisa Novorio: sipario sabato 4 febbraio alle 21.00 e domenica 5 alle 18.00 e alle 21.00 (info 0805427678; www.teatridibari.it).

Dramma da camera, scritto nel 1907, è la quarta composizione per l’Intima teatern di Stoccolma dove venne rappresentato per la prima volta. Il simbolo del pellicano, l’animale che pur di nutrire i suoi figli, si priverebbe del proprio sangue, è usato per raccontare la natura di una madre che invece beve il sangue dei suoi figli, come un vampiro. Una famiglia si risveglia all’indomani della morte del padre e gli equilibri che l’avevano malamente tenuta insieme nel passato, si rompono: la madre vive nella vanità della sua giovinezza svanita, i suoi figli cercano di ricostruire la loro difficile infanzia, mentre suo genero tenta di impossessarsi del dominio della casa. Il dramma, di eccezionale forza e bellezza, rimanda continuamente a miti famosi: Medea che ammazza i suoi figli e soprattutto Amleto. I quattro personaggi sono gli stessi che si scontrano nella tragedia di Shakespeare: la madre (la regina Gertrude/ Elisa), il figlio (Amleto/ Friedrick), la figlia (Ofelia/ Gerda), e il genero (re Claudio/ Axel), senza dimenticare il fantasma del padre di Amleto, identificato in quella sedia a dondolo che ogni tanto oscilla, come per magia.

Spiega Pagliaro: “il primo titolo di questo dramma era “I sonnambuli” e in effetti sul palcoscenico sembrano muoversi figure avvolte nel sonno o nella morte. Nell’ultima battuta, il figlio fa esplicito riferimento ai bianchi battelli che salpavano per l’isola dei morti: “…ricordi quando andavamo giu’ ai bianchi battelli e li accarezzavamo?”. Forse l’enigma del dramma di Strindberg si annida proprio in quell’ultima battuta: “… Gerda affrettati, la campanella di bordo è suonata, la mamma sta seduta nel salone di prua, no, lei non e’ con noi, povera mamma! E’ rimasta a riva? Dov’è? Non la vedo… e senza la mamma non è divertente. Eccola che arriva! Ora cominciano le vacanze!”.

di Maria Cristina Consiglio

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