Al via due nuovi progetti finanziati con il 5×1000 dall’assessorato al Welfare di Bari

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Sono stati presentati questa mattina, a Palazzo di Città, i progetti “I cantieri per l’uguaglianza” e “Accademia del Teatro sociale e di Comunità”, due iniziative rivolte a diverse fasce di utenti che individuano nella pratica teatrale e nei laboratori espressivi un motore di cambiamento personale e sociale. Entrambi i progetti, gratuiti per i partecipanti, sono finanziati dall’assessorato al Welfare attraverso i proventi del 5×1000.

I dettagli delle iniziative sono stati illustrati dall’assessora al Welfare Francesca Bottalico, dal funzionario responsabile delle Politiche per minori e famiglie Francesco Elia e dai rappresentanti delle associazioni Opera di San Nicola, Abra Lupori, e Aitef – Associazione italiana tutela immigrati e famiglie, Enzo Garofalo.

“Oggi – sottolinea l’assessora Francesca Bottalico – presentiamo l’avvio di un programma educativo, gratuito e aperto a tutta la città, per la sperimentazione di metodologie di cura e sostegno attraverso il teatro sociale e di comunità e il teatro danza, che coinvolgerà più di 70 tra minori e adulti con particolare attenzione alle persone con disagio psico-sociale e con disabilità.

Un’esperienza che vedrà la collaborazione di diverse realtà sociali e culturali e di contenitori culturali, come il teatro AncheCinema, che collaboreranno in rete con l’assessorato al Welfare e i servizi educativi e sociali territoriali per offrire esperienze di crescita personale e collettiva, di cura e autoterapia che valorizzino il teatro e la danza come strumenti per la conoscenza e accettazione del sé e dell’altro, per il superamento delle paure, per la gestione dei conflitti, familiari e non solo, per il recupero della propria intimità e l’espressione dei propri bisogni e desideri.

Un lavoro e un impegno sociale che da anni l’assessorato al Welfare sta portando avanti attraverso un lavoro di cura integrato che accolga la persona nella sua interezza e nelle sue dimensioni sociale, emotiva, fisica e che favorisca in parallelo un lavoro culturale, sociale e di educazione alle emozioni e alla dimensione comunitaria”.

 

In particolare “I cantieri per l’uguaglianza”, ideato e realizzato dall’associazione Opera di San Nicola, propone un percorso di attività laboratoriali nelle quali avviare un’esperienza di ricerca di sé e della propria identità sia come individui, in un cammino di autonomia e libertà dai familiari e dal contesto di riferimento, sia come parte della propria comunità. L’obiettivo è riscoprire il senso più vero del ‘contatto’, creare una connessione con la parte più profonda di sé e costruire legami con gli altri generando una cultura solidale che intende contrastare le diverse fragilità.

Il progetto, che si aprirà sabato 14 settembre, alle ore 18, presso la sede dell’associazione in via Manzoni 32/A (Carbonara), si articola in tre moduli rivolti a target differenti:

 

 

  • Laboratori di teatro dell’oppresso: “L’Io e il Tu in ascolto”

per ragazzi dai 14 ai 19 anni e famiglie

da 4 a 15 partecipanti

12 incontri della durata di 3 ore

Il Teatro dell’Oppresso è un metodo teatrale che utilizza il linguaggio del teatro come mezzo di conoscenza della realtà interiore, relazionale e sociale fornendo ai partecipanti gli strumenti per intraprendere un viaggio alla ricerca della verità, a ritrovarla in sé, a trarla fuori dalla propria anima.

Durante il percorso laboratoriale, questa tecnica sarà utilizzata per esplicitare i grandi problemi sociali e collettivi attuali, i conflitti interpersonali nel nucleo familiare e in relazione alla società, portando sulla scena situazioni sociali indesiderate e possibili interventi di cambiamento, con l’obiettivo di attuare un processo rieducativo e di inclusione.

  • Laboratori di teatro danza: “Io e l’altro Me”

per donne dai 25 anni in su

da 4 a 10 partecipanti

11 incontri della durata di 3 ore

Un laboratorio dedicato alla donna, al corpo femminile e i segni che si porta addosso: quelli più evidenti, marchiati sulla pelle, e quelli meno evidenti, che si radicano tanto da manifestarsi attraverso il movimento, gli atteggiamenti, i gesti e le relazioni; un archivio in continuo mutamento che custodisce una memoria profonda capace di svelare storie e mondi talvolta intimi, talvolta condivisi. Attraverso il movimento e l’arte della danza sarà indagata l’essenza di ciascuna partecipante.

  • Laboratori creativi: “L’Io e il Noi nell’atto creativo”

per bambini dai 6 anni in su e famiglie

da 4 a 10 partecipanti

12 incontri della durata di 3 ore

L’io e il Noi nell’atto creativo è un’esperienza di grande stimolo aggregativo. Condividere l’arte del cucito, della ceramica, della pittura, dell’assemblaggio e del riciclaggio, partecipare alla creazione di un manufatto artigianale sono occasioni per dare forma a un’idea, per liberare la creatività e condividerla con un gruppo di lavoro. Gli incontri rappresentano un’opportunità per trascorrere del tempo libero insieme alla propria famiglia e confrontarsi e raccontare le proprie esperienze, insieme ad altri nuclei familiari, attraverso l’artigianato.

Nel corso del progetto, finanziato con 16mila euro, sono previsti dei momenti di confronto con una psicologa che seguirà l’andamento delle attività laboratoriali.

Per informazioni e iscrizioni: 339 7633817, 347 8051226, cantieriuguglianza@gmail.com.

 

Il progetto “Accademia del teatro sociale e di comunità”, ideato e realizzato dall’Aitef (Associazione italiana tutela immigrati e famiglie) in collaborazione con l’associazioneGiordano Bruno e il teatro AncheCinema, consiste invece in un laboratorio teatrale di 9 incontri, in programma tra ottobre e novembre prossimi, rivolti a persone in stato di vulnerabilità e con lieve disagio psico-fisico.

Il progetto mira all’inclusione sociale dei partecipanti attraverso un processo di apprendimento e cambiamento individuale e di gruppo, reso possibile dalla metodologia del teatro sociale, uno spazio dove tutto è da ri-creare: i rapporti, un linguaggio comune e la propria dimensione individuale. Il percorso, pensato per rafforzare l’autostima dei partecipanti, si basa su un lavoro pratico sulla voce e sull’esercizio fisico orientato alla ricerca dell’organicità del movimento, dell’ascolto dell’altro e della creazione collettiva.

Il percorso si concluderà con la messa in scena di una rappresentazione dal titolo “Il mito di Persefone – la Rinascita” che vedrà impegnati tutti i partecipanti.

Le dinamiche che verranno a crearsi durante l’allestimento consentiranno di valorizzare i rapporti umani, di attuare un proficuo scambio di esperienze, di concentrarsi sui ruoli e sugli obiettivi condivisi, di dialogare e confrontarsi in totale libertà.

In questo progetto, finanziato con 6mila euro, il livello artistico, formativo ed educativo si fondono mettendo al centro le esigenze e le specificità dei destinatari. Il teatro sociale crea “nuova comunicazione” e, proponendo occasioni di riflessione profonda, pone di fatto le basi per una nuova socialità.

Per informazioni e iscrizioni: 080 5216124, 338 3311125, aitefperilsociale@gmail.com. 

redazione

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