Proseguono gli appuntamenti teatrali della sesta edizione de Il peso della farfalla, rassegna diretta da Clarissa Veronico per l’Associazione Punti Cospicui, mercoledì 27 novembre, ore 21, all’Auditorium Vallisa, Simone Weil_concerto poetico: uno spettacolo di Ilaria Drago, attrice formatasi alla scuola di Perla Peragallo, figura indimenticabile della teatro di ricerca. Nella forma di un concerto per voce e suoni, l’attrice dà corpo al pensiero di Simone Weil, filosofa, poeta, pensatrice che fu definita “un miracolo dell’anima e della coscienza umana, uno degli ingegni più alti e puri di ogni tempo”. Come se leggesse una lunga lettera in cui Simone scrive al suo amico e confidente Padre Perrin, Ilaria Drago ripercorre le tappe della sua vita, la voce si intreccia con i suoni costruiti dal compositore Marco Guidi, in uno spettacolo di altissimo livello poetico più volte premiato dalla critica.
Lo spettacolo sarà anticipato DOMANI, martedì il 26 novembre, dall’incontro Le molte vite di Simone Weil. Francesca Romana Recchia Luciani, filosofa e appassionata studiosa dell’autrice alsaziana condurrà il pubblico nell’articolato mondo della Weil dispiegando la ricchezza di un pensiero critico e indomito che quasi un secolo fa aveva preconizzato le tragiche derive della civiltà occidentale e che Andrè Gide appellò “la santa degli esclusi”; l’incontro si svolgerà nella sede dell’Alliance Française.
Il teatro continua ad essere protagonista della rassegna mercoledì 4 dicembre alle ore 21 nell’Auditorium della Vallisa la rassegna ospiterà la Compagnia Barletti/Waas di stanza a Berlino segue con Monologo della buona madre: uno spettacolo delicato e poetico che racconta il vissuto di una donna che davanti alla maternità fa consapevolmente delle scelte professionali ma ciò non la libera da una continua autocritica e dal comune giudizio sociale, lasciandola in bilico tra essere e voler essere, tra senso di inadeguatezza e bisogno dello sguardo altrui. Lea Barletti autrice e attrice dello spettacolo, da diversi anni è impegnata con Werner Waas nella riscrittura scenica di opere di autori di lingua tedesca, in particolare di Peter Handke. Con Monologo della buona madre giunge alla scrittura drammaturgica ricomponendo il cerchio che la vede anche autrice di poesie e racconti recentemente pubblicati da Musicaos Editore. La compagnia Iraa Theatre/Cuocolo Bosetti con The Walk chiuderà l’11 dicembre questa sesta edizione del Peso della Farfalla e accompagnerà il pubblico per le strade del quartiere Madonnella in due repliche per 30 spettatori alla volta; Roberta Bosetti compone un percorso itinerante nella città in cui gli spettatori, guidati dalla voce in cuffia dell’attrice, percorrono le strade, sono in mezzo alla gente eppure da soli nell’ascolto, sperimentano la condizione della solitudine pur stando nella prossimità dell’altro, abitano la memoria personale nel diramarsi urbano della memoria collettiva. The Walk è uno degli spettacoli probabilmente più rappresentati in Europa, il primo della compagnia italo-australiana a riflettere sul rapporto tra corpo e spazio sociale.
Il Peso della Farfalla, un’iniziativa che prevede appuntamenti teatrali e culturali in diversi spazi della città, in collaborazione con realtà molto diverse tra loro, ma tutte coinvolte in un sistema di rete teso a alimentare e valorizzare la formazione di una Comunità mobile e critica: due librerie impegnate in un progetto culturale a forte impatto sociale, la Libreria Prinz Zaum e Millelibri, l’Associazione multiculturale e multietnica TraciaLand, il Festival delle Donne e dei Saperi di Genere, la Rete Civica Urbana Madonnella e l’Alliance Française.
Come nelle precedenti edizioni il programma declina, in differenti linguaggi artistici, alcuni temi della contemporaneità che reclamano particolare attenzione, nel tentativo, attraverso l’arte, di leggere il presente e attivare una riflessione capace di trasformarlo.
Quest’anno il filo conduttore della riflessione è la solitudine: «condizione spesso imposta, altre volte scelta, che però può diventare una ricchezza, una forza che permette le differenze, le unicità, il piacere dell’incontro.» come sottolinea l’ideatrice e direttrice artistica Clarissa Veronico «nella solitudine trova spazio il pensare poeticamente, il lasciare spazio al movimento dell’anima, l’emozione come moto da qualcosa verso qualcos’altro. Di questo movimento, di questa poesia, sono intrisi gli spettacoli e gli appuntamenti della rassegna perché a volte, come in teatro un attore lascia lo spazio scenico per andare in proscenio e, cambiando registro, parla direttamente al pubblico mostrando la sua anima profonda, così è necessario lasciare il gruppo, venire avanti ed essere, semplicemente.»
Redazione