Prosegue il tour di presentazione di “Lusìa“, quinto disco di Almoraima, prodotto dall’etichetta Anima Mundi con il sostegno di Puglia Sounds Record.La band sarà in concerto domenica 25 (ore 19:30 – ingresso libero) al Bar da Carlo a Porto Badisco, venerdì 30 (ore 21:30 – ingresso libero) al Castello Volante di Corigliano d’Otranto, per Nel Castello il mondo, e sabato 31 agosto (ore 22:30 – ingresso libero) a Castiglione nel ricco programma della Notte Verde. Il progetto nasce dalla collaborazione artistica tra il chitarrista e compositore salentino Massimiliano Almoraima e alcuni musicisti che condividono una mescolanza di suoni e colori ricchi di suggestioni. Un mosaico sonoro seducente e passionale dal forte appeal flamenco, che canta e avvolge con intenso lirismo dal profumo latin e jazz, schiudendo le braccia a movenze tanghere di raffinata freschezza compositiva.
Il disco contiene otto brani originali di Almoraima (“Cerro de la silla”, “Lusìa”, “Hacia una tierra de nadie”, “Sambati”, “Mar de arena”, “Amanecer Zingarina”, “Vengo a regalarte un beso”), la rumba “Llamale amor” di El Pele & Vicente Amigo e “Donde quiere que estes” del chitarrista, percussionista, bassista e compositore brasiliano Conrado Vivian Gmainer, tra gli ospiti del disco, che lavora come direttore in varie attività legate alla cultura spagnola in Giappone, che ha collaborato con Daniel Caldeira, Fernando de la Rua, Gerardo Nunez, Josè Manuel Leon, Javier Conde e Dani Moron. Nei vari brani si alternano, infatti, le voci della salentina Rachele Andrioli e dell’andalusa Beatriz Salmeròn Martìn e i musicisti Matteo Resta (basso elettrico), Francesco Pellizzari (percussioni), Giovanni Ceresoli (class), il Premio Tenco 2017 Alessandro D’Alessandro (organetto diatonico), Redi Hasa (violoncello) e Alessandro Lorusso (percussioni e programmazione).
I brani, multiformi e dall’ampio ventaglio timbrico, vedono spesso la chitarra di Almoraima al centro delle linee melodiche. Linee che si intrecciano con una serie infinita di suoni di varia derivazione stilistica, senza lasciare punti di riferimento certi, in un divenire continuo e avvolgente. Si va dalle tracce caratterizzate da un forte appeal di matrice latin (“Cerro de la silla” e “Sambati” su testo di Rafael Alberti), a brani dove si alternano sterzate improvvise di flamenco e jazz con la chitarra brasiliana suonata da Conrado Gmeiner (“Donde quiere que estes”), per poi passare a momenti più inclini alle movenze tanghere (“Mar de Arena” o “Vengo a regalarte un beso”) con l’organetto di Alessandro D’Alessandro in chiara evidenza. E poi ancora “Amanecer” con il violoncello di Redi Hasa a creare un insieme coloratissimo che trova i momenti di maggior splendore quando riesce a centrare il giusto equilibrio tra sperimentazione e concretezza (“Lusìa”, “Zingarina”, “Hacia una tierra de nadie”) dove le voci di Rachele Andrioli e Beatriz Salmeròn producono una notevole consistenza espressiva.
redazione
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