ALZHEIMER, PERRINI (FDI): LA REGIONE ISTITUISCA AL PIU’ PRESTO IL TAVOLO TECNICO ISTITUZIONALE SULLA DEMENZA
Il vice presidente della Commissione Sanità e consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Renato Perrini, accoglie il grido di dolore delle associazioni.
“Istituzione di un nuovo Tavolo Tecnico istituzionale sulla demenza è quanto sollecitano alla Regione Puglia le associazioni che assistono volontariamente i malati di Alzheimer della Puglia. Lo hanno fatto il 14 dicembre scorso inviando una lettera al presidente Emiliano, agli assessori alla Sanità Palese e al Welfare Barone e ai direttori delle sei ASL. Ma a oggi nessuna risposta.
“Nella lettera viene ricordato che l’impegno a istituire un tavolo, che fosse anche un punto di riferimento per i malati e le loro famiglie, era stato preso oltre due anni fa proprio dalla Regione che prevedeva, fra le altre indicazioni, anche i compiti che avrebbe dovuto svolgere:
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monitorare il recepimento del Piano Nazionale delle Demenze, aggiornarlo e revisionarlo periodicamente, individuare eventuali criticità ed elaborare proposte per il superamento; definire indicatori e criteri di qualità per i servizi inclusi nella rete della gestione integrata
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formulare linee di indirizzo per promuovere corretti approcci nelle fasi di comunicazione della diagnosi, nell’acquisizione del consenso informato e nell’utilizzo degli istituti giuridici e valutare gli aspetti etici, etc.;
- promuovere linee di indirizzo a supporto degli operatori coinvolti nell’assistenza e nella tutela delle persone con demenza;
- approfondire le problematiche legata alla specificità delle demenze e all’esordio precoce;
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redigere documenti di approfondimento del Piano Nazionale delle Demenze per la promozione e il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza degli interventi integrati nel settore delle demenze;
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promuovere linee di indirizzo per il miglioramento della qualità di vita delle persone con demenza, anche attraverso la riduzione dello stigma e l’aumento della consapevolezza della cittadinanza.
“Come tante altre promesse anche questa è rimasta lettera morta. Ma in questo caso l’inerzia della Regione è davvero deleteria, perché come constatano le Associazioni negli ultimi 3 anni:
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il ritardo/e o la mancanza di diagnosi per la maggior parte delle persone con demenza, dal 70/80 dei casi, con conseguente condizioni di isolamento e mancato accesso ai pochi provvedimenti economici e socio-sanitari possibili;
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un progressivo smantellamento dei CDCD, come risulta dalla chiusura di molti centri, e una grave insufficienza nella dotazione di personale qualificato: da alcuni elementi di campionamento, oggi, sarebbero operativi meno di un terzo dei CDCD previsti per ambito territoriale;
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la mancanza assoluta di una effettiva presa in carico delle persone con demenza e delle loro famiglie, i lunghi tempi di attesa per la diagnosi e per la semplice prescrizione di trattamenti farmacologici (come diretta conseguenza dell’assenza di CDCD);
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la concreta impossibilità ad assistere le persone con demenza e i loro caregivers nel domicilio e nelle comunità di appartenenza, a parte i pochi casi di assistenza domiciliare di poche ore a settimana;
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il ricovero e l’emarginazione in RSA e RSSA, come unica risposta reale possibile, per tutte le famiglie, che non siano nelle condizioni di assistere a casa i loro congiunti affetti da demenza severa. E, per soprappiù, il ricovero avviene dopo lunghi e umilianti tempi di attesa, per l’inefficienza delle valutazioni ai distretti.
“Come vicepresidente della Commissione Sanità solleciterò al più presto un’audizione perché il grido di dolore delle Associazioni non rimanga inascoltato.”
redazione