Anima Mea e Suoni di Puglia nel Settecento : riflettori sul salterio e il repertorio delle Benedettine di San Severo

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C’è uno strumento antico e aristocratico, il salterio, spesso associato all’educazione femminile delle classi agiate e caro ai monasteri di clausura, che in Puglia vanta una lunga tradizione custodita dalle Benedettine di San Lorenzo, a San Severo. E proprio nella chiesa delle Benedettine il festival Anima Mea diretto da Gioacchino De Padova nella Rete di musica d’arte Orfeo Futuro propone, venerdì 27 ottobre (ore 20.30), il concerto “Con salterio sempre sonante”, protagoniste la specialista di salterio Franziska Fleischanderl e il soprano Paola Crema con l’ensemble Il Dolce Conforto (Carla Rovirosa, violoncello; Deniel Perer, organo). Lunedì 30 ottobre replica nell’Auditorium Diocesano Salvucci di Molfetta.

 

Internazionalmente considerata una virtuosa di questo strumento, la musicista austriaca suona venerdì 27 ottobre nella chiesa delle “virtuose monache” utilizzando un superbo esemplare di Michele Barbi (Roma 1725) dirigendo il suo ensemble in un programma consacrato alla Puglia: toccanti pagine appartenenti al fondo di San Lorenzo (dal 1993 nell’Archivio Diocesano di San Severo) alternate a fonti napoletane ritrovate nel Salento (ora nella Collezione Spada).

Erede delle arpe e cetre davidiche, come dei molti cordofoni vetero testamentari e mediterranei, il soave suono del salterio del Settecento ben si addice al sostegno del canto fermo e del repertorio ecclesiastico ‘gregoriano’. Nondimeno, sia nell’ambito del teatro musicale sia nella musica religiosa – a Napoli sempre più contigua a quella mondana – il salterio si erge nel Settecento a elegante partner del Belcanto. Maestri, appassionati, operisti e virtuosi dediti allo strumento si contano numerosi: da Porpora, Piccinni e Jommelli fino a Saverio Mattei e Giuseppe Sigismondo. E il fondo Benedettine di San Lorenzo a San Severo, un prezioso corpus di circa trenta manoscritti musicali con soprano, salterio e basso continuo, corrisponde ai due terzi del patrimonio italiano analogo.

Tra l’altro, la valorizzazione dei tesori delle Benedettine si è accresciuto con l’incisione del disco monografico su San Severo “Sacred Salterio” (CD Christophorus, CHR 77408, 2017), lavoro con il quale la Fleischanderl ha registrato un grande e unanime interesse da parte della critica, concorde nel sottolineare l’eccellenza storica e artistica del progetto.

Info www.animamea.it

redazione

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