ANIMA MEA Festival – Presentata a Bari l’undicesima edizione

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“De l’Infinito”, la nuova opera di Gianvincenzo Cresta programmata in prima mondiale tra gli eventi assoluti della Biennale Musica di Venezia, venerdì 4 ottobre (ore 20.30), nella Chiesa di San Giacomo, a Bari, inaugura l’undicesima edizione di Anima Mea, il festival diretto da Gioacchino De Padova nella Rete di musica d’arte Orfeo Futuro. Dedicata alla memoria di Domenico D’Oria, l’accademico recentemente scomparso che era stato assessore alla Cultura e alla Pubblica istruzione del Comune di Bari e alla guida dell’Alliance Française, l’inaugurazione di Anima Mea si inserisce in un minitour di presentazione dell’opera di Cresta, che dopo la prima di Venezia del 2 ottobre e la ripresa a Bari, prevede una tappa all’Istituto Grenoble di Napoli sabato 5 ottobre e una in Francia, lunedì 7 ottobre, a Lione, dove ha sede l’Ensemble vocale Spirito con il quale Anima Mea coproduce il progetto insieme ad una serie di partner istituzionali.

 

 

La formazione vocale Spirito, affiancata dall’Ensemble di Viole I Ferrabosco, con Francesco Abbrescia ai live electronics e la direzione di Nicole Corti, accosta “De L’Infinito” di Cresta alla “Missa in illo tempore” del 1610 di Claudio Monterverdi, per un dialogo tra passato e presente, sospeso e senza tempo, come spesso accade nella stessa produzione del cinquantunenne compositore irpino, tra i più importanti autori contemporanei, allievo di Giacomo Manzoni e profeta di una fusione tra musica antica e nuova.

Ed è proprio tra antico e contemporaneo, con l’obiettivo di riprodurre in modo “informato” i diversi mondi sonori, che si muove l’intero festival, con quattordici produzioniventiquattro concerti in chiese, musei e teatri di BariMolfettaBarlettaBitettoMola di Bari e Palo del Colle, la mostra fotografica “Due finestre sul mondo” con scatti di Massimo De Padova e Kevin Byrne (4-13 ottobre, Museo Civico), passeggiate d’arte e altre preziose collaborazioni artistiche con il Barion Festival, il Conservatorio Cimarosa di Avellino, la Fondazione Casa de Mateus di Lisbona e la Fondazione Petruzzelli, partner per l’inedito progetto dedicato a Morricone e Fellini che, il 28 ottobre al Teatro Curci di Barletta e il 29 ottobre al Teatro Petruzzelli, vede coinvolti il regista Alessandro Piva, l’Orchestra giovanile Keep in Touch diretta da Vincenzo Mastropirro e Domenico Bruno e il clarinettista jazz Gabriele Mirabassi.

«Aumentando le collaborazioni – ha detto Gioacchino De Padova durante la conferenza stampa di presentazione – siamo riusciti a tenere alto il livello delle produzioni», a partire dalla partnership con l’Ensemble Spirito, «punta di diamante del sistema culturale francese», l’ha definita Gianvincenzo Cresta. Tra le collaborazioni con le realtà del territorio, quella con il Barion Festival, «un giardino musicale, nel cuore di Bari Vecchia», l’ha definito il suo direttore artistico, Gilberto Scordari. C’era anche Nicole Corti, direttore della formazione di Lione che per tredici anni ha lavorato a Notre-Dame, a Parigi. «Abbiamo riscontrato una straordinaria consonanza tra il nostro progetto e Anima Mea, festival attento alla pietra delle chiese e degli altri luoghi dove i concerti sono stati programmati», ha detto. Un festival che per Ines Pierucci, assessore alle Politiche Culturali e Turistiche del Comune di Bari, è «in sintonia con le politiche culturali dell’amministrazione comunale», e che per Francesca Pietroforte, consigliera delegata ai Beni Culturali della Città Metropolitana di Bari, è «capace con le sue proposte di generare stupore».

Nella programmazione spiccano altri due grandi solisti, il flautista Dan Laurin e il violinista Francesco D’Orazio, che dialogheranno con l’Ensemble Meridies nel concerto “Folies”, in programma il 15 ottobre a Bari (Museo Archeologico di Santa Scolastica) e il 16 ottobre a Palo del Cole (Chiesa del Purgatorio), per un confronto danzato tra la Folia portoghese e la Ciaccona. E si rimarrà in area lusitana il 18 ottobre, a Palo del Colle (Chiesa del Purgatorio), con le polifonie del barocco portoghese suonate dall’Ensemble Cappella dei Signori, prima di spostarsi nella Spagna del XVII e XVIII secolo, il 20 ottobre a Bari (Chiesa di San Giacomo) e il 22 ottobre a Bitetto (Chiesa di San Domenico) e, con l’Arianna Art Ensemble, accendere i riflettori su quel genere poetico-musicale chiamato Jácara che divenne prediletto da celebri compositori iberici e veicolo di “esportazione” della cultura spagnola verso le colonie americane.

Ancora fusione di elementi colti e popolari, ma nelle musiche del Settecento napoletano di Sarro, Matteis, Pergolesi, Barbella, Cecere, il 24 ottobre a Barletta (Chiesa della SS Trinità) e il 25 ottobre a Bitetto (Chiesa di San Domenico) con l’Ensemble del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio di Avellino. Mentre da Gesualdo a Händel e Vivaldi spazia il programma del concerto per due organi al quale daranno vita Carlo Maria Barile e Gilberto Scordardi, il 26 ottobre a Molfetta (Chiesa di Sant’Andrea) e il 27 ottobre a Bari (Chiesa di San Gaetano).

Quindi, il progetto “Memories”, il 28 ottobre a Barletta (Teatro Curci) e il 29 ottobre a Bari (Teatro Petruzzelli), con la video-partitura di Alessandro Piva e le musiche di Rota, Morricone, Pino Minafra e Giuseppe Di Pinto suonate da Mirabassi e l’Orchestra laboratorio Keep in Touch lo scorso anno protagonista, sempre con il regista de “LaCapagira”, del progetto “I treni della felicità”.

Ancora musica antica il 3 novembre a Bari (Chiesa di San Girolamo) e il 4 novembre a Palo del Colle (Chiesa del Purgatorio) con l’omaggio dell’Ensemble Zenit al compositore bergamasco Giovanni Legrenzi attivo nel XVII secolo e recentemente celebrato con un disco per la Brilliant Classics. Stesso periodo al centro dell’inedito progetto “La Capona ed altri giri” in programma il 5 novembre a Mola di Bari (Teatro van Westerhout) e il 6 novembre a Barletta (Teatro Curci) con il trombonista Gianluca Petrella e gli altri tre componenti dell’Ensemble La Capona impegnati a rivisitare musiche italiane del Seicento partendo dal gusto per l’improvvisazione di quel tempo in un confronto serrato con i modi del jazz.

La macchina del tempo di Anima Mea sposterà le lancette ancora più indietro, alle musiche vocali del tardo Cinquecento italiano, con l’Ensemble Concerto di Margherita, atteso l’8 novembre a Bari (Museo Archeologico di Santa Scolastica) e il 9 novembre a Molfetta (Museo Diocesano), e con due progetti sulla nascita del canto solistico moderno dell’Ensemble Meridies in programma in matinée, l’11 novembre a Bitetto, il 18 novembre a Barletta e il 25 novembre a Palo del Colle, per avvicinare studenti e docenti al mondo del barocco con musiche di Monteverdi, Landi, Frescobaldi e Steffani.

Altro spostamento, ma geografico, con musiche sudamericane, antiche e contemporanee, dalla Patagonia alle pianure di Santa Barbara, che la cantante e specialista di viola da gamba, Luciana Elizondo, propone con il suo trio il 15 novembre a Bari (Museo Archeologico di Santa Scolastica) e il 16 novembre a Palo del Colle (Chiesa del Purgatorio). Chiusura il 7 dicembre a Barletta (Chiesa di San Pasquale) e l’8 dicembre a Bitetto (Santuario del Beato Giacomo) con la Cappella Corradiana guidata da Antonio e Gaetano Magarelli in un concerto di musica sacra che mette a confronto autori antichi e moderni, dal compositore inglese William Byrd del XVI secolo al vivente Morten Lauridsen, statunitense di origini danesi.

L’ingresso a tutti i concerti è libero (fino ad esaurimento posti) presentando all’ingresso la rivista di Anima Mea 2019 (costo 10 euro).

Info www.animamea.it – 391.4858488 (dalle ore 16 alle 19)

redazione

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