Anima Mea, inaugurazione della decima edizione con il grande baritono Sergio Foresti e l’Ensemble AbChordis

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Il baritono Sergio Foresti, tra i grandi interpreti di musica antica, e l’ensemble AbChordis, gruppo di punta della scena barocca europea guidato al cembalo da Andrea Buccarella (Primo Premio all’International Competition Musica Antiqua di Bruges 2018), aprono la decima edizione del festival Anima Mea, martedì 16 ottobre (ore 20.30), nella Chiesa di Santa Teresa dei Maschi di Bari. Un’inaugurazione di respiro internazionale per la manifestazione diretta da Gioacchino De Padova nella Rete di Musica d’arte Orfeo Futuro, che in collaborazione con il Festival Musicale Estense «Grandezze & Meraviglie» presenta in prima mondiale «Volate più dei venti», omaggio a Giuseppe Maria Boschi, il grande baritono del Settecento preferito da Händel. 

 

 

Proprio ad un’aria del compositore tedesco tratta dall’opera Muzio Scevola è ispirato il titolo di questo raffinato concerto, durante il quale si potranno ascoltare, per la prima volta in tempi moderni, musiche di Attilio Ariosti, Giovanni Bononcini, Nicola Porpora, Antonio Lotti e Andrea Stefano Fiorè, oltre a pagine più o meno note dello stesso Händel che fecero la fortuna del cantante mantovano.

Sergio Foresti, artista dalla carriera internazionale che si è esibito da protagonista assoluto nei più grandi teatri del mondo, dalla Staatsoper di Berlino alla Scala di Milano, farà rivivere il mito di Boschi, che conobbe Händel a Venezia nel 1709. Ad accompagnare Foresti, l’ensemble AbChordis che qualche anno fa il festival Anima Mea scoprì e lanciò e oggi ospita con orgoglio come una delle formazioni di musica antica più importanti sulla scena internazionale.

Dopo aver affidato a Boschi la parte di Pallante nella sua trion­fale Agrippina a Venezia, Händel fece ingaggiare il baritono dalla Royal Academy of Music di Londra, dove tra l’altro Boschi cantò nel Rinaldo, prima opera italiana scritta da Händel espressamente per le scene londinesi. Dal 1703 al 1729 Boschi cantò in più di ottanta opere tra Venezia, Bologna, Genova, Torino, Ferrara, Verona, Vicen­za, Vienna, Dresda e Londra. Legato da reciproca stima e amicizia al compositore Antonio Lotti, fu da questi chiamato alla corte di Dresda nel 1717 assieme ad altri pochissimi artisti scelti. Cantò moltissima musica di Lotti e durante la sua permanenza a Dresda si fece notare prestissimo da altri compositori, come Johann David Heinichen. Dopo l’ultima recita di Tolomeo, re di Egitto di Händel, Boschi abbandonò le scene londinesi de­finitivamente e decise di tornare in Italia, dove chiuse la carriera cantando in opere di Porpora e del pugliese Leonardo Leo. Dal 1730 al 1744, anno della sua morte, Bo­schi si ritirò a vita tranquilla e continuò a far riecheggiare la sua voce nella vasta Cappella di San Marco a Venezia, ancora diretta dall’amico Lotti.

Biglietti 5 euro. Info 347.4564594 – www.animamea.it

redazione

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