Il festival Anima Mea diretto da Gioacchino De Padova nella Rete di musica d’arte Orfeo Futuro prosegue martedì 31 ottobre (ore 20.30, ingresso libero), nella Pinacoteca Comunale di Ruvo di Puglia, e mercoledì 1 novembre, nell’Auditorium Diocesano Salvucci di Molfetta, con “The Divan of Moses-Ibn-Ezra” (Lo Scrigno di Moses-Ibn-Ezra). Si tratta di un omaggio al grande poeta di Granada e alla musica di Mario Castelnuovo-Tedesco della cantante Gaia Mattiuzzi e del chitarrista Massimo Felici.
Sentendo forse approssimarsi la fine, nel 1967 Castelnuovo-Tedesco affida il proprio ideale testamento spirituale alla raccolta The Divan of Moses-Ibn-Ezra. L’affinità che lega il compositore al poeta spagnolo Moses-Ibn-Ezra (1055-1135) – entrambi furono costretti all’esilio a causa delle loro origini ebraiche – rende questo ciclo di sei liriche una testimonianza indicativa dei sentimenti di amarezza e disillusione provati dal compositore negli ultimi anni di vita: per una volta la musica abbandona quei caratteri sereni e spensierati, gai e ottimisti che avevano costituito un vero e proprio “marchio di fabbrica” dell’arte di Castelnuovo-Tedesco, per colorarsi di tinte fosche e autunnali. La scelta di affidare al suono intimo e raccolto della chitarra di Massimo Felici l’accompagnamento di questi testi non è certamente casuale ed è forse interpretabile anche come una sorta di omaggio allo strumento che gli aveva garantito le soddisfazioni più profonde e durature.
Nato a Firenze nel 1895, allievo di Ildebrando Pizzetti, Mario Castelnuovo-Tedesco lasciò l’Italia all’affacciarsi del secondo conflitto mondiale, e la sua vita e la sua carriera musicale, come per molti altri grandi musicisti europei, furono segnate irreversibilmente dalla fase storica delle persecuzioni politiche e razziali. Interpreti entusiasti della sua musica, già molto prima di lasciare l’Italia, furono Heifetz, Piatigorsky, Gieseking, Toscanini, Segovia, Mitropoulos; suoi amici per tutta la vita furono Nino Rota, Alfredo Casella, Virgilio Mortari, Arturo Loria, oltre alle frequentazioni con Puccini, D’Annunzio e Pirandello; condivisero la sua sorte, emigrando oltre oceano, Stravinskij, Milhaud, Schoenberg, Tansman, De Falla, Bartok, Hindemith; sono stati, infine, suoi allievi i più grandi compositori della storia del cinema americano: André Prévin, Elmer Bernstein, John Williams, Jerry Goldsmith, Henry Mancini.
Info www.animamea.it.
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