Antonella Ferrari a Bari per due incontri
L’attrice e autrice affetta da Sclerosi multipla ha incontrato
l’associazione “Dragon Light Marton” ed è stata all’Oncologico
Due giorni all’insegna della solidarietà e dell’inclusività. È così che ha voluto iniziare il nuovo anno la Fondazione Franco Salvatore grazie all’attrice e autrice Antonella Ferrari, affetta da Sclerosi Multipla. Il primo incontro informale e ristretto con alcune donne impegnate nel sociale, nella suggestiva cornice del ristorante dedicato alla grande attrice Sophia Loren. Un momento unico e conviviale. Uno scambio di emozioni come quello avvenuto tra l’autrice e Rosa Ladisa, presidente dell’associazione “Dragon Light Marton Bari”. “É dal 2013 che sto lavorando a questo bellissimo progetto”, afferma Ladisa, “rivolto alle donne in rosa e non solo, alle donne che hanno combattuto e che combattono ancora contro il cancro. La nostra associazione si occupa dello svolgimento del dragonboat (barca-drago), uno sport unico nel suo genere che si svolge su imbarcazione a 20 posti con la testa di drago a prua. Dragon Light nasce dal desiderio di testimoniare che non sempre il post malattia è fonte di isolamento, ma attraverso l’attività sportiva e la forza di una squadra si può riprendere a vivere. E ho trovato in Antonella la stessa energia che caretterizza la mia squadra”.
Il secondo incontro si è invece tenuto nella cappella dell’Oncologico Giovanni Paolo II alla presenza di Don Mario Persano, un momento di forte impatto emotivo. “Ho deciso di scrivere questo libro”, afferma Ferrari, “perché scrivere il primo, 11 anni fa, è stato terapeutico, così ho pensato di raccontare anche questa parte della mia vita perché volevo rendere partecipi tutte le donne che come me si ritrovano a combattere. Questo libro, “Comunque mamma”, edito da Harper Collins, parla del mio sogno di diventare mamma che purtroppo non si è realizzato. Io e mio marito abbiamo provato in tutti i modi ma probabilmente il disegno di Dio, per noi, era diverso. Non c’entra la malattia: con la sclerosi multipla si può tranquillamente avere figli, ma a me non sono arrivati. Ho anche chiesto ai medici, un po’ di anni fa , di intraprendere il percorso di fecondazione assistita, ma purtroppo il mio neurologo me l’ha negato, perché all’epoca era sconsigliato per le malate di sclerosi multipla. Oggi invece si può fare. Ci siamo anche informati per l’adozione perché ci sarebbe molto piaciuto avere un figlio adottivo, ma purtroppo ci è stato negato anche questo. Ad una donna con patologie neurovegetative come la sclerosi multipla non viene dato un figlio in adozione. Così si sono infranti tutti i miei sogni, ma io voglio continuare a combattere per tutte le non mamme come me. Spero che questo libro faccia anche riflettere le istituzioni che magari possano mettere mano alla legge sull’adozione, svecchiandola e snellendola. Vorrei che si mettesse mano soprattutto alle linee guida che impediscono a donne con la mia malattia o con un tumore di adottare”.
La Fondazione, grazie all’aiuto di imprenditori “solidali” del territorio, ha potuto donare i libri ai pazienti dell’Oncologico attraverso la guida spirituale don Mario Persano. “Abbiamo scelto per questo inizio anno di fare un percorso solidale”, afferma l’imprenditore Vito Boffoli, “che metta al centro chi vive la sofferenza e se ne fa testimone. Ospitare Antonella Ferrari, attrice e scrittrice, affetta da sclerosi multipla, è il segno tangibile di come la testimonianza sia un importante segno di condivisione e forza. Noi ci siamo sempre posti questo obbiettivo, dando una nuova narrazione alla cura del corpo e della mente. Siamo felici di aver supportato questo momento che rappresenta motivo di speranza e perché no, anche di rinascita”.
L’iniziativa è stata considerata lodevole dal Collegio dei Venerabili di Puglia del Grande Oriente d’Italia che ne hanno promosso la stessa.
Redazione