Lunedì 30 dicembre (ore 19.30) nella Basilica Cattedrale di Monopoli
ApuliAntiqua e la «Cantata Pastorale»
con l’Ensemble barocco Orfeo Futuro
In programma, tra le tante, musiche di Bach, Händel e del pugliese Fago
Il festival itinerante Apulia Antiqua diretto da Giovanni Rota si chiude lunedì 30 dicembre (19.30), nella Basilica Cattedrale di Monopoli, con un raffinato concerto di musiche del Sei-Settecento, in alcuni casi di raro ascolto, affidate all’interpretazione dell’Ensemble barocco Orfeo Futuro diretto da Pierfrancesco Borrelli con voci soliste il soprano Carmela Osato e il contralto Antonia Salzano. Il programma include pagine strumentali e vocali di Johann Pachelbel (Canone e giga in re maggiore per 3 violini e basso continuo), Giovanni Battista Alveri (Laeti surgite pastores per contralto, violini e basso continuo), Johann Sebastian Bach (Aria dalla Suite n. 3 in re maggiore BWV 1068 per archi e basso continuo), del pugliese Nicola Fago (Mottetto a due voci con violini per il SS. Natale) e di Gaetano Maria Schiassi (Sinfonia di Natale in re maggiore per archi e basso continuo), oltre a un florilegio di composizioni strumentali e vocali di Georg Friedrich Händel (Largo e piano, Pifa, He shall fedd his flock e Hornpipe) e a brani di Giovanni Battista Pergolesi (Gloria Patri per soprano, archi e basso continuo), Marc-Antoine Charpentier (Canticum in nativitatem Domini per soprano, contralto, archi e basso continuo) e Francesco Provenzale (Laudate et Jubilate per soprano, contralto, archi e basso continuo).
Non c’è maestro di cappella che non si sia cimentato con musiche destinate ai servizi del Natale ricorrendo a tutti quei modelli stilistici e formali in voga senza dimenticare quell’allure timbrica e strutturale apportatrice di chiare ascendenze pastorali. Ritmi ternari, andamenti lenti e legati, melodie semplici e idilliache contraddistinguono un repertorio che ancora oggi suggestiona gli ascoltatori di qualsiasi latitudine conducendoci idealmente ad abitare i colorati percorsi presepiali battuti da avi che non disdegnavano di affollare, oleograficamente, la Betlemme immaginaria.
La suggestione della «notte del Santo Natale» disegna un itinerario mistico che coinvolge non solo palazzi, oratori, congregazioni, conservatori, collegi, conventi, chiese, confraternite delle istituzioni napoletane ma anche quelle delle principali corti europee. Una lunga e radicata tradizione, già a partire dal XVII secolo, che si rinnova attraverso una copiosa produzione musicale al servizio di sontuosi uffici sacri. Ovunque «Sceltissime voci, e istrumenti» concorrono a magnificare e lodare, con musiche «nuovissime» scaturite dalle fluenti penne dei maggiori compositori, le venerabili date di un annuario festivo circoscritto (anche) alla realtà̀ delle singole zone territoriali. Intorno alla nascita del Messia si concentrano non pochi sforzi da parte di quelle istituzioni religiose che intendono sottolineare con magnificenza l’evento, allestendo stupefacenti macchine presepiali e organizzando uffici di notevole ricercatezza finalizzati a coinvolgere gli attoniti fedeli. Le chiese di tutta Europa e di qualsiasi confessione provvedono a una capillare catechesi attraverso linguaggi e stili idonei a «commuovere» e «muovere agli affetti» gli astanti che, sollecitati dai codici più consoni, si sentono invasi da una spiritualità paradisiaca, toccando in tal modo i cuori dell’intera umanità con quella «tenerezza» propria destata dalla umile iconografia della celestiale natività.
L’ingresso è libero. Info 335.1477513
www.apuliantiqua.events – apuliantiqua@gmail.com
redazione