Il gruppo regionale di FdI (Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini, Francesco Ventola e il capogruppo Ignazio Zullo) hanno presentato un’interrogazione urgente
APULIA FILM COMMISSION, FRATELLI D’ITALIA: LE ACCUSE DELLA PRESIDENTE NON SONO UN FATTO PRIVATO, I PUGLIESI HANNO DIRITTO A SAPERE SE SONO FONDATE E A NON AVERE UNA FONDAZIONE PARALIZZATA
“Le accuse pubbliche mosse dalla presidente dell’Apulia Film Commission, Simonetta Dellomonaco, alla gestione della Fondazione da parte del direttore generale, Antonio Parente, non possono passare sotto silenzio, o peggio mettere in atto una tecnica cara al centrosinistra: ‘i panni sporchi si lavano in famiglia’. In questo caso i ‘soldi del bucato’ sono dei pugliesi che hanno diritto di sapere cosa sta succedendo in quella che dovrebbe essere un fiore all’occhiello della Regione Puglia sia sotto il profilo della cultura, della produzione cinematografica e della promozione di un territorio.
“Per questo come gruppo regionale di Fratelli d’Italia abbiamo presentato un’interrogazione urgente al presidente Michele Emiliano e all’assessore al Turismo, Gianfranco Lopane, perché tutta la vicenda venga portata all’attenzione del Consiglio regionale, visto che finora è rimasta delegata alle audizioni nelle Commissioni consiliari. Non solo l’interrogazione mira anche a conoscere perché il Consiglio d’Amministrazione non ha proceduto alla revoca di Parente, nonostante le illegittimità amministrative accertate anche dall’Organo dei Revisori dei Conti. E, infine, quali sono i correttivi che si intendono porre per procedere con la programmazione di Apulia Film Forum, Polo Produttivo del Digitale, Apulia Digital Days, Social Film Production con il Sud, Allora Fest, East Gate Otranto, Cineporti di Puglia, Apulia Film House, Cineturismo, Apulia Cine Festival Network deliberata dal Consiglio d’Amministrazione, ma bloccata dall’esecutivo.
“Per la verità Fratelli d’Italia da tempo chiede che si faccia chiarezza su quanto sta avvenendo da tempo all’interno della Fondazione fra Dellomonaco e Parente, fin da quando la presidente dichiar? di essere stata aggredita dal direttore facendo aprire un’inchiesta penale da parte della Procura di Bari. Francamente gli esiti non ci interessavano e non ci interessano, quello che volevamo sapere era, se rapporti cos? deteriorati si potessero ripercuotere sull’attiva dell’Afc, mettendola a rischio di paralisi. La sensazione è che la Regione Puglia volle dare fu che con la sospensione per 10 giorni di Parente tutto fosse stato risolto, cos? chiaramente non era, visto che si era dovuti ricorrere anche alla nomina di un nuovo Consiglio d’Amministrazione, con la nomina dell’ex presidente del Teatro Pubblico Pugliese Carmelo Grassi, su indicazione della Regione Puglia, Marina Samarelli e l’avvocato giuslavorista Ettore Sbarra, su indicazione dei Comuni.
“La tregua è per? durata poco e lo scontro si è addirittura inasprito tanto da portare la presidente, il 1° settembre scorso, a inviare alla Regione Puglia e al Consiglio d’Amministrazione una relazione in cui denuncia la creazione di una ‘rete omertosa’. A nostro avviso si tratta di accuse pesantissime e circostanziate: Apulia Film Forum, Polo Produttivo del Digitale, Apulia Digital Days, Social Film Production con il Sud, Allora Fest, East Gate Otranto, Cineporti di Puglia, Apulia Film House, Cineturismo, Apulia Cine Festival Network risultano essere, appunto, attività bloccate dall’esecutivo, nonostante siano state deliberate dal Consiglio d’Amministrazione. Non solo: la concentrazione di deleghe e poteri in capo alla direzione generale e l’esistenza di un gruppo eterogeneo formato da dipendenti e professionisti di Afc che in modo trasversale occupano le funzioni aziendali, ombre sulle consulenze esterne e attribuzione di straordinari senza un criterio ben preciso e fortemente discrezionali.
“Dopo queste pesanti accuse, per?, ad oggi a 12 giorni di distanza, il Consiglio Apulia Film Commission d’Amministrazione è fermo. Il direttore resta in carica, le attività di languono, i festival sono bloccati, i sindacati protestano e i cineporti vanno in malora.
“I pugliesi, che pagano tutto questo, hanno o meno il diritto di sapere?”
12 settembre 2022