ARCHEOLOGIA DEL PRESENTE
DOMANI AL MUSEO CIVICO L’INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA DI RENZO FRANCABANDERA,
UN UN VIAGGIO NELLE MEMORIE MATERIALI DELLA SOCIETÀ CONTEMPORANEA
Si inaugura domani, sabato 18 gennaio, alle ore 11, negli spazi del Museo Civico, in strada Sagges 13, la mostra “Archeologia del presente” di Renzo Francabandera, un viaggio nelle memorie materiali della società contemporanea.
Con questo progetto l’artista esplora le tracce della società contemporanea manipolando e restituendo significato a residui materiali, spesso abbandonati, in contesti urbani. Francabandera, artista pugliese di nascita ora residente a Bologna, va alla ricerca di un dialogo con la materialità degli oggetti cui storicamente si è ancorata l’esistenza. L’esposizione, infatti, si compone di un’installazione performativa, costituita da un nucleo originario di cartoline assemblate a fotografie di famiglia, fra il 2021 e 2023, su cui l’artista è intervenuto con tecnica pittorica e di collage, i cui segni pittorici rimandano ai ricami, alle antiche tessiture e agli inserti a collage.
“In un tempo in cui la dimensione virtuale occupa gran parte della nostra vita – commenta l’assessora alle Culture Paola Romano – la ricerca di Renzo Francabandera indaga la memoria individuale e collettiva a partire da oggetti privati custoditi gelosamente, penso alle foto di famiglia, o invece smarriti, abbandonati o sepolti nel corso di eventi estremi come nel caso dell’alluvione che ha sconvolto l’Emilia-Romagna solo un anno fa. Dunque, ci spinge naturalmente a riflettere sul tempo e su ciò che resta a significarlo, che diventa materia per esplorazioni creative e intuizioni figlie di un’inquietudine che spinge l’artista a interrogarsi e interrogarci sul valore evocativo, e perciò poetico, dei segni che ogni epoca lascia e sulle relazioni più nascoste tra passato e presente. ‘Archeologia del presente’, nel
maneggiare elementi sensibili, delinea uno spazio artistico originale e sorprendente in cui ciascuno può scoprire e attraversare il proprio ‘paesaggio’ emotivo.
La mostra, aperta al pubblico fino al 16 febbraio, si avvale della curatela scientifica di Giuliano De Felice, docente di Archeologia digitale e Archeologia dell’età moderna e contemporanea presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. “Cosa resterà in futuro della materialità del nostro presente? Domande che solo apparentemente derivano dalla innata curiosità scientifica dell’archeologia, ma che in realtà erompono da un’inquietudine profondamente umana – spiega il professor De Felice -. Come reperti archeologici in bilico fra passato, presente e futuro, anche nell’opera artistica di Renzo Francabandera, creazioni come Manifesti e Rinvenimenti generano curiosità, suggeriscono relazioni, chiedono risposte a questi e ad altri interrogativi, in un orizzonte temporale di lunga durata. Per quanto oggi non ce ne rendiamo conto, il processo di stratificazione, nel quale il presente è solo il livello più recente, non si arresta e presto altri oggetti e altri luoghi della rassicurante realtà del nostro mondo saranno ridotti in frammenti e rovine”.
A questa installazione si aggiungono altre rinvenienze oggettuali, ricercate e ricomposte fra gli oggetti abbandonati dai proprietari dopo le alluvioni del 2024 in Emilia, che contengono un ulteriore riflessione sulla fragilità del vivere e del conservare.
Inoltre, saranno esposte anche alcune grandi opere su carta, che mescolano segni contemporanei con segni dell’alfabeto etrusco, nate in una residenza d’artista presso il Parco archeologico etrusco del Sodo, a Cortona.
La ricerca dell’artista si rivolge a oggetti rinvenuti quali cartoline, fotografie, memorie museali o anche solo di collezioni di famiglia, immagini contenute in piccoli oggetti che fissano la memoria del vissuto, staccate dal bisogno di connessione a dimensioni digitali. Sono oggetti che oggi vengono progressivamente sostituiti da “non cose”, da informazioni volatili che non instaurano alcuna relazione profonda con la psiche e l’emotività. Francabandera adotta un approccio metodologico che richiama l’archeologia tradizionale, procedendo per scavi e accumuli, analizzando reperti e resti oggettuali, riassemblandoli per creare paesaggi e narrazioni immaginative, una vera e propria stratigrafia dell’anima sociale.
All’inaugurazione parteciperà l’assessora Paola Romano.
Orari di visita
dal lunedì al venerdì | ore 9.30-18.30
sabato, domenica e festivi | ore 9:30-13:30
Ingressi
intero 5 €
ridotto 3 €
Info e prenotazioni
fb Museocivicobari
ig Museocivicobari
tel 080 5772362.
redazione