Il gip di Bari Angelo Salerno ha convalidato il fermo di Vincenzo Formica, l’87enne accusato dell’omicidio della figlia Mariangela uccisa venerdì sera, a Monopoli, dopo essere stata investita intenzionalmente dal padre che era alla guida della sua auto. Il gip, accogliendo parzialmente la richiesta della Procura – che aveva chiesto la custodia cautelare in carcere – ha disposto per l’anziano gli arresti domiciliari: l’accusa è di omicidio volontario, aggravato dall’aver commesso il fatto in danno della figlia. Secondo la ricostruzione degli inquirenti Formica, al termine di un violento litigio relativo alle cure da prestare alla moglie malata di Alzheimer, sarebbe salito sulla sua Seat Ibiza e avrebbe intrapreso “la marcia lungo il vialetto antistante l’abitazione familiare” investendo “la figlia Mariangela, sormontandone il corpo con gli pneumatici (anteriori e posteriori) lato destro”, come si legge negli atti. Dopo l’investimento si sarebbe allontanato da casa, nella contrada Laghezza di Monopoli. A sentire le urla di aiuto della donna (seguite da un tonfo sordo e da silenzio) sono stati alcuni vicini, che si sono avvicinati al cancello della villa e hanno notato un corpo steso a terra sul vialetto. La vittima in quel momento “respirava a fatica e sanguinava da più punti”, presentava “un’evidente frattura esposta” al braccio destro e aveva “il viso tumefatto”. Uno dei vicini ha quindi fermato un’auto che passava di lì, il cui conducente ha poi chiamato i carabinieri, intervenuti intorno alle 20.
Poco dopo l’arrivo dei vicini Vincenzo Formica, “con atteggiamento di assoluta indifferenza” – annota il magistrato – è tornato sul posto, mostrando a chi era lì alcune ferite che aveva sull’avambraccio e che si sarebbe provocato nel litigio con la figlia. Fermato e portato in carcere, in sede di interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere.
(ANSA).
Redazione