AUGH! STO! CI SONO E NON FACCIO L’INDIANO AL TEATRO KISMET IL CORSO GRATUITO DI TEATRO PER LE DONNE IN ROSA E I LORO FAMILIARI, MEDICI, INFERMIERI, CAREGIVERS, TECNICI DELLA RIABILITAZIONE

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AUGH! STO! CI SONO E NON FACCIO L’INDIANO

AL TEATRO KISMET IL CORSO GRATUITO DI TEATRO

PER LE DONNE IN ROSA E I LORO FAMILIARI, MEDICI, INFERMIERI, CAREGIVERS, TECNICI DELLA RIABILITAZIONE

28 e 30 aprile e 5,7,8 maggio
ore 19.00 – 21.00
Strada San Giorgio Martire, 22 F Bari

Un percorso di sviluppo personale attraverso le tecniche del Teatro, è l’assunto alla base del corso dal titolo Augh! Sto! Ci sono e non faccio l’indiano, tenuto da Augusto Masiello, presidente della Fondazione SAT (Spettacolo Arte e Territorio), e organizzato grazie al contributo dell’associazione Susan G. Komen Italia. Un’esperienza unica, non solo per il pubblico a cui si rivolge, ma anche per l’obiettivo che persegue.

Cinque gli appuntamenti destinati a chi ogni giorno si confronta, o lo ha fatto in passato, con la sfida della terapia oncologica: donne operate e i loro familiari, medici, infermieri, terapisti della riabilitazione e caregivers.

Ad ospitare il corso, a partecipazione gratuita, saranno gli spazi del Teatro Kismet di Bari.

«Un percorso sperimentale che punta a sviluppare e rafforzare le capacità interpersonali tra staff medico e infermieristico e pazienti e loro famiglie, ossia tutti i soggetti coinvolti in maniera diretta ed indiretta dalla malattia. Il progetto – spiega Masiello, attore e regista – è sostenuto e finanziato dal comitato Puglia della Susan G. Komen Italia, l’associazione americana impegnata in numerose iniziative nell’ambito della raccolta fondi per la ricerca sul cancro al seno, che anche in Italia da anni organizza la maratona benefica Race for the cure, nuovamente in programma a Bari dal 16 al 18 maggio 2025. Un laboratorio sperimentale perché si propone come ricerca teatrale di natura esplorativa, anche antropologica. L’appuntamento è per il prossimo 28 aprile, concludendo a maggio in coincidenza con la maratona benefica. Il teatro studia l’uomo e questo progetto studia l’individuo e il suo approccio alla malattia».

redazione

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