Da 36 a 121mila euro: è l’aumento dello stipendio del rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino, approvato con una delibera del Consiglio di amministrazione che recepisce gli adeguamenti previsti dalla normativa nazionale ma che sta suscitando polemiche.
Le stesse scatenate dall’aumento, poi congelato, dello stipendio del rettore dell’Università di Lecce, Fabio Pollice, che sarebbe dovuto passare da 21 a 125mila.
Per la segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, e il segretario generale della Federazione lavoratori della conoscenza regionale, Ezio Falco, “la rideterminazione delle indennità del rettore e dei componenti del Consiglio di amministrazione del Politecnico di Bari, con un aumento addirittura del 400% per la figura apicale, è totalmente fuori da ogni contesto sociale, politico ed economico di quel che vive il Paese”.
I sindacalisti evidenziano inoltre lo stato dell’università italiane, “dove persistono sacche di precarietà e personale Cel e tecnico amministrativo inquadrato con i livelli più bassi per logiche di bilancio”. “Riteniamo allo stesso modo inopportuno e grave – proseguono – che vi sia stato un passaggio dei provvedimenti adottati nel solo Cda e non nell’organo di governo collegiale universitario qual è il Senato accademico”. Di qui la richiesta di “un passo indietro al rettore e ai componenti del Cda”.
“Così come abbiamo preso posizione per il fantomatico trattamento di fine mandato dei consiglieri regionali – concludono – riteniamo che, pur dentro cornici legislative che lo rendono possibile, il deliberato aumento dei compensi suoni in modo dissonante con le difficoltà che vivono i lavoratori tutti, compresi quelli delle università italiane, tanto più quando sproporzionato rispetto al livello iniziale” (ansa Puglia).
redazione