Autonomia differenziata, corsa ad ostacoli per il Governo Meloni: intervento del coordinatore regionale Puglia di IO SUD

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Qualche giorno fa si è tenuto un seminario dal titolo “ autonomia differenziata: atto compiuto o da riscrivere ?“.  L’incontro è stato promosso dal CRIS ( cittadella universitaria di Poggiardo),  diretta dal prof. Alessandro Tramacere e dalla l’Agenzia Euromediterraneo della quale è presidente l’on. Adriana Poli Bortone. L’evento si è svolto sotto l’egida del movimento politico culturale IO SUD – presso il collegio universitario maschile di merito-Opus Dei-POGGIOLEVANTE a Bari.
Di altissimo livello il seminario è stato moderato sotto forma di tavola rotonda dal giornalista meridionalista Lino Patruno, già direttore della Gazzetta del Mezzogiorno con il contributo della dott.ssa Fabiola Francone.
Hanno illustrato le loro riflessioni sul tema docenti Universitari di Diritto Costituzionale e di Economia Politica, tra i quali i professori Andrea Bonomi, Guglielmo Forges Davanzati, Gianfranco Viesti e la prof.ssa Maurizia Pierri.
Il tema del regionalismo differenziato è divenuto centrale nel dibattito politico e in quello pubblico per le iniziative che a livello governativo saranno prese in merito alla sua attuazione.
Tutto nasce dall’interpretazione dell’articolo 116, terzo comma della Costituzione – che prevede la possibilità ( per qualcuno l’obbligo) di attribuire forme e condizioni particolari di autonomia alle Regioni a statuto ordinario (c.d. “regionalismo differenziato” o “regionalismo asimmetrico”, consentendo alle Regioni di dotarsi di poteri diversi dalle altre( ferme restando le particolari forme di cui godono le Regioni a statuto speciale. )
Stante la tossicità dell’argomento ,particolarmente pertinente è stata la partecipazione del presidente della regione Puglia, Michele Emiliano e dell’on. Francesco Boccia già Ministro nella passata legislatura per gli affari regionali e le autonomie.
Da più parti, sul tema, vengono sollevate forti critiche ; si ritiene infatti che dibattere di autonomia differenziata senza mai dire preventivamente quali e quante risorse saranno destinate al Sud rappresenta l’ennesima presa in giro al Mezzogiorno.
Nonostante ciò l’attuale Ministro degli affari regionali, Roberto Calderoli, ha prontamente depositato un disegno di legge non a caso definito “ riforma spacca Italia”
Il tema del seminario è stata anche l’occasione più che appropriata per riunire ad un unico tavolo e per la prima volta (erga omnes) i movimenti meridionalisti più attivi presenti nel panorama politico .
Oltre IO SUD, presieduto dalla Senatrice Poli Bortone, hanno partecipato il leader di “sud chiama nord “ Cateno De Luca.
Evidenzio il notevole successo elettorale raggiunto da De Luca non solo nella sua Sicilia si è infatti presentato alle elezioni nazionali ed è riuscito ad arrivare in parlamento eleggendo una senatrice ed un deputato.
Non meno essenziale la presenza di Pino Aprile che per lungo tempo è stato la rappresentazione plastica del meridionalismo con il quale ha costruito la sua carriera giornalistica pubblicando numerosi testi e divenendo, con la sua perseveranza,  proconsole del Sud d’Italia e del Meridione.
Altri movimenti, meno noti rispetto ai precedenti ma non meno importanti ovvero: “Movimento per nuovo Sud” ;”Campo Sud “; “Iniziativa Meridionale” e “Matera si muove”, hanno partecipato con i propri leader con il presupposto di riuscire a creare un fronte autoritario per poter contrastare i tentativi separatisti della Lega e per promuovere un’azione congiunta per il superamento degli storici divari, ovvero per affermare il valore della coesione nazionale e proporre soluzioni a partire da un confronto fondato su un’analisi più puntuale dei bisogni dei territori.
L’autonomia differenziata è il tema spinoso che preoccupa molti sindaci del Sud che temono come le attuali disuguaglianze possano crescere se il disegno di legge del Ministro Calderoli dovesse diventare legge ed è per questo motivo che 53 sindaci si sono coordinati per scrivere al presidente Sergio Mattarella chiedendogli di intervenire quale garante della coesione nazionale .
Nel tradizionale augurio di fine d’anno infatti il Presidente ha ricordato che la Costituzione prescrive di rimuovere ogni ostacolo all’eguaglianza «senza distinzioni» ed ha detto chiaro che quella materia rientra a pieno titolo nel suo ruolo istituzionale e che non intende lasciar passare scelte che dividano il paese in un’Italia di serie A e una di serie B. Il tema del regionalismo differenziato non può non essere centrale nell’attuale dibattito politico e in quello pubblico per le iniziative che a livello governativo saranno prese in merito alla sua attuazione ed alle implicazioni sociali economiche, e culturali relative diritti fondamentali dei cittadini.
Preoccuparsi di applicare,  solo oggi, dopo ben 77 anni dalla promulgazione della Carta Costituzionale, un comma dell’articolo 116, appare pretestuoso,  inopinato e fuori luogo in considerazione di tutte le calamità di cui gli italiani sono attualmente vittime ma soprattutto perché non è da oggi che il Sud è la terra dei diritti negati a partire dalla scarsità di strade, di porti, di aeroporti, ma anche per la Sanità, le Università ed il lavoro ,ambiti in cui se ne è volutamente ostacolato il progresso con politiche sbagliate ed inique.
Non vi è dubbio che insistere sulla applicazione della Autonomia Differenziata così come certa politica la vuole concepire potrebbe portare il governo di Giorgia Meloni verso le sabbie mobili , ma non è certo possibile che in cambio della stabilità del Governo si debbano cedere i diritti, la dignità e il futuro dell’intero popolo del Sud.
Il seminario è stato il primo di una serie di appuntamenti che si intende replicare nei vari territori meridionali e che ci si augura possano essere un utile collante per unire i movimenti meridionalisti, quanto meno sotto forma di federazione,  e renderli utili ed operativi. Per far ciò è necessario superare la logica del protagonismo individuale. Se anche questa volta non si coglierà l’occasione continueremo a piangerci addosso, non cambierà nulla e del Sud di Italia si continuerà a parlare solo sui libri di chi utilizza l’argomento pro domo sua con evidente responsabilità personale.
Per quanto ci riguarda la politica del nostro movimento Io Sud, continua ad imperniarsi sull’approfondimento dei temi economici , etici, sociali e della cultura in senso lato, poiché con la conoscenza riteniamo di poter apportare un contributo utile ai governi siano essi in ambito , comunale, regionale, nazionale .

Nino Monterisi Coordinamento Regionale Puglia IO SUD

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