AUTONOMIA, ZULLO (FDI): EMILIANO DICA LA VERITA’, A VOLERLA E’ STATO IL CENTROSINISTRA, OGGI IL GOVERNO MELONI DA’ SOLO ATTUAZIONE
“Emiliano la smetta di mescolare nel torbido quotidianamente in cerca di una visibilità nazionale per accaparrarsi le simpatie della segretaria nazionale del suo partito eletta alle primarie del PD e avversata da lui. È difficile chiedergli sia pure allo scadere del mandato se riesce a iniziare a lavorare per i pugliesi che lo hanno eletto perché risolvesse i loro problemi, non perché andasse di ospitata in ospitata in tv.
“L’ultima uscita sull’Autonomia va esattamente in questo senso, cerca visibilità sperando di confondere i meridionali (ai quali strizza l’occhio, magari in vista delle Europee): il DDL sull’Autonomia del Governo Meloni, proposto dal ministro Calderoli, punta solo a dare attuazione agli articoli 116 e 119 della Costituzione, cos? come modificati al Governo D’Alema. Senza D’alema il tema dell’Autonomia non sarebbe esistito. Emiliano, quindi, se vuole davvero parlare di Autonomia deve dire la verità: ovvero che se oggi ne parliamo e il Governo legifera è perché lo prevede la Costituzione cos? come modificato dalla sinistra con il governo a guida D’Alema.
“C’è di più: sapete chi ha legiferato la norma di attuazione degli articoli 116 e 119 della Costituzione? Presto detto: Enrico Letta il suo, fino a pochi giorni fa, segretario nazionale. Infatti, il governo Letta, con la Finanziaria 2014 (art.1, comma 571) ha disciplinato l’iter dell’Autonomia differenziata delle regioni. Ma è bene ricordare che il 28 Febbraio 2018 sono stati siglati Accordi Preliminari tra Governo e Regione Lombardia, Regione Veneto e Regione Emilia Romagna. Si badi bene quella Emilia Romagna governata da Bonaccini il quale fino a qualche giorno fa, candidato alle primarie del PD, per non perdere i voti del SUD rinnegava l’Autonomia. E chi rappresentava il Governo il 28 Febbraio 2018? Gentiloni del PD. Non solo, il DDL Calderoli nelle norme transitorie ha previsto che le istanze presentate con accordi sottoscritti tra i Presidenti di Regione Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna proseguono il loro iter. Se Bonaccini fosse stato davvero contro avrebbe potuto ritirare la propria istanza ed invece no! Ad oggi è l? e proseguirà il suo corso ed Emiliano, sostenitore di Bonaccini lo sapevano benissimo ma non lo dice.
“Del resto, in Puglia, lo stesso Emiliano non voleva essere da meno rispetto ai suoi colleghi di Lombardia, Veneto ed Emilia ed ecco che il 24 luglio 2018 emana una delibera (DGR n° 1358) cos? titolata: Redazione di una proposta di iniziativa per la determinazione di forme e condizioni particolari di autonomia della Regione Puglia sulla base dell’art. 116, comma 3, della Costituzione.
“La verità è che l’Autonomia tende a responsabilizzare i pubblici amministratori rispetto alla gestione delle risorse che vengono affidate, forse è per questo che Emiliano la ostacola.” Cos? replica il senatore di Fratelli d’Italia al presidente Michele Emiliano.