BAGLIORI
Elena Bucci e Marco Sgrosso in ‘Delirio a due’
L’Anticommedia di Eugene Ionesco sui paradossi del rapporto di coppia
20 gennaio 2024 – via Magenta 71, Monopoli
Elena Bucci e Marco Sgrosso portano al Teatro Radar di Monopoli meraviglie e orrori dell’essere due, contraddizioni e conforti dell’essere coppia e dell’essere soli. Sabato 20 gennaio alle ore 21 per la Stagione 2023.24 ‘Bagliori’ va in scena Delirio a due, lo scherzo teatrale scritto da Eugene Ionesco, nella traduzione curata da Gian Renzo Morteo.
Bucci e Sgrosso, fondatori della Compagnia Le belle bandiere, nell’Anticommedia scritta nel 1962 dal drammaturgo francese interpretano due figure archetipiche della coppia, Lui e Lei, che hanno bisogno di mettere continuamente alla prova il loro legame e non trovano altra via per amarsi e sopravvivere che dare la colpa l’uno all’altro di ogni mistero della vita come il dolore, la morte, il tradimento. Si illudono così che potrebbero non esistere affatto, se soltanto lo volessero. “Attraverso questo meccanismo, si chiudono in un eterno presente, una navicella di sicura inconsapevolezza che li traghetta attraverso l’esistenza – spiegano – Soltanto i crolli e le esplosioni, pur sfiorando il grottesco, fanno presagire l’esistenza del tempo e della storia e il frantumarsi del mondo occidentale che Ionesco profeticamente disegna”.
Si muovono in uno spazio chiuso come quello di un appartamento, accompagnati dal controcanto di una guerra civile che divampa fuori del nido dove si consuma la vacua esistenza. Un esterno negato rende tragicomico, e a tratti tenero, il loro dialogo intriso di ripetizioni rituali e non sensi, meccanismo inceppato che gira a vuoto, ma rassicura.
Delirio a due è prodotto da Le belle bandiere, Tpe Teatro Piemonte Europa e Centro Teatrale bresciano. La Stagione 2023.24 ‘Bagliori’, a cura di Teresa Ludovico per Teatri di Bari, è realizzata con il sostegno del Ministero della cultura, della Regione Puglia e del Comune di Monopoli.
BOTTEGHINO
I biglietti hanno un prezzo di 28 euro per la platea e 25 euro per la galleria, disponibili al botteghino del Teatro Radar (via Magenta, 71, Monopoli) e sul circuito Vivaticket.com. Per info si può chiamare il botteghino del Radar (via Magenta, 71, Monopoli) al numero 335 756 47 88. Il programma completo è disponibile sul sito www.teatridibari.it.
SCHEDA ARTISTICA
Le belle bandiere | TPE Teatro Piemonte Europa | Centro Teatrale Bresciano
DELIRIO A DUE anticommedia
di Eugene Ionesco
traduzione Gian Renzo Morteo
regia e interpretazione, scene e costumi di Elena Bucci e Marco Sgrosso
drammaturgia del suono Elena Bucci, Raffaele Bassetti
luci Loredana Oddone
cura del suono Raffaele Bassetti
macchinismo e direzione di scena Giovanni Macis / Viviana Rella
assistenza e cura Nicoletta Fabbri
lampade Claudio Ballestracci
scene realizzate da Giovanni Macis, Michele Sabattoli
foto Patrizia Piccino, Marco Ghidelli
video Stefano Bisulli
con il sostegno di Regione Emilia-Romagna
si ringraziano il Comune e il Teatro Comunale di Russi
I protagonisti di questo travolgente scherzo teatrale di Eugène Ionesco non hanno un nome proprio, sono Lui e Lei, sono archetipi, incarnano meraviglie e orrori dell’essere due, contraddizioni e conforti dell’essere coppia e dell’essere soli. Hanno bisogno di mettere continuamente alla prova il loro legame e non trovano altra via per amarsi e sopravvivere che dare la colpa l’uno all’altro di ogni mistero della vita come il dolore, la morte, il tradimento. Si illudono così che potrebbero non esistere affatto, se soltanto lo volessero. Attraverso questo meccanismo, si chiudono in un eterno presente, una navicella di sicura inconsapevolezza che li traghetta attraverso l’esistenza. Soltanto i crolli e le esplosioni, pur sfiorando il grottesco, fanno presagire l’esistenza del tempo e della storia e il frantumarsi del mondo occidentale che Ionesco profeticamente disegna.
I ridicoli battibecchi di Lui e Lei sono accompagnati dal controcanto di una guerra civile che divampa fuori del nido dove si consuma la vacua esistenza degli amanti, indifferenti alle bombe, alle sparatorie e alle stragi, quasi rassegnati al crollo di soffitti e pareti. Questo esterno negato rende tragicomico, e a tratti tenero, il loro dialogo intriso di ripetizioni rituali e non sensi, meccanismo inceppato che gira a vuoto, ma rassicura. L’appartamento è disseminato di trappole e percorsi cifrati, come dentro un gioco di ruolo che diventa reale. Lui e lei si sfidano con stratagemmi sciocchi, come spegnere la luce, cambiare di posto i mobili, confondere le informazioni. Mentono e rivelano, per ingannare angoscia e tempo. Ci raccontano la paura della solitudine, il bisogno di qualcuno che attesti la loro esistenza, l’irresistibile forza comica nascosta dentro le piccole tragedie quotidiane che spesso, nella loro apparente gravità, impediscono di allargare lo sguardo. Appaiono come fragili esseri alla ricerca di un senso e perennemente in attesa di una felicità perduta o rimandata. Misurano la reciproca resistenza, per essere certi della permanenza dell’altro finché morte non li separi.
Compagnia Burambò
ESTERINA CENTOVESTITI
di e con Daria Paoletta
luci, scene, regia Enrico Messina
costumi Lisa Serio
sarta Lucia Caliandro
organizzazione Mary Salvatore
Da 8 anni
In V elementare Lucia è alle prese con l’arrivo in classe di una nuova compagna cui per condizione economica ed estrazione sociale, sembra negata la possibilità di scegliere la propria vita e che, come sempre accade nelle dinamiche infantili ed adolescenziali, viene per questo emarginata e schernita. Esterina ha il corpo grande, le mani rovinate, parla in modo strano, ha il colletto del grembiule sempre stropicciato e indossa sempre gli stessi pantaloni… eppure dice di avere 100vestiti nell’armadio. Il cuore in tumulto, la piccola Lucia comincia ad affrontare le prime preziose domande su come ci si debba porre davanti alla prepotenza di chi non è capace di manifestare accoglienza e comprensione. Le vicende della storia mettono in luce le gioie e i dolori, le riflessioni più intime, i perché inspiegabili di quell’età fragile e potente al tempo stesso; quei perché cui solo il tempo saprà, infine, dare una risposta e che si rivelano fondamentali per la crescita di una bambina di dieci anni. Una narrazione non prevedibile, in cui il bullismo fa solo capolino, che appassiona e coinvolge lo spettatore bambino e quello adulto che si riconoscono nella protagonista della storia perché tutti in classe, almeno una volta, l’abbiamo incontrata Esterina.
Redazione