Ritorna, dal 3 dicembre al 6 dicembre, al Cinema Abc (Via Guglielmo Marconi, 41 – Bari), il Balafon Film Festival, arrivato alla 34° edizione. Organizzato dalla Comunità di Corte Altini in collaborazione con numerose realtà locali, tra cui il Centro Interculturale Abusuan Bari, i
Missionari Comboniani, l’Arcidiocesi di Bari-Bitonto, la CGIL Bari, l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari, la Caritas Italiana, il Centro di cultura cinematografica ABC, il festival si avvale del patrocinio e sostegno della Regione Puglia e del Comune di Bari – Assessorati alle Culture e alle Politiche Educative e Giovanili.
Attraverso una selezione accurata di film provenienti da ogni angolo del mondo, in particolare il continente africano, il festival mira a esplorare tematiche universali e storie che risuonano con l’esperienza umana, promuovendo al contempo la comprensione e l’empatia, rendendolo non solo un appuntamento cinematografico, ma un’esperienza arricchente e trasformativa. Il Balafon Film Festival, parte integrante della rete dei festival più prestigiosi dedicati alla cinematografia africana in Italia – tra cui il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina di Milano e il Festival del Cinema Africano di Verona – segue un format collaudato, che prevede proiezioni pomeridiane e serali di lungometraggi e cortometraggi realizzati da registi provenienti dall’Africa e dalla diaspora. E una sezione con un ciclo di proiezioni matinée per le scuole.
Per questa 34° edizione, sono in concorso 8 film, suddivisi in 4 cortometraggi e 4 lungometraggi. Completano il programma 4 proiezioni fuori concorso. Il tema scelto per quest’anno è “il Viaggio”, inteso non solo come spostamento fisico, ma anche come scoperta di nuovi mondi, linguaggi e prospettive, viaggi fisici ed emotivi che connettono i personaggi con la propria eredità e il passato. Una proposta cinematografica che si rivolge a tutte le fasce di pubblico, con un focus particolare sulle nuove generazioni, con la volontà di raccontare storie che riflettono le complessità dell’essere umano in relazione al contesto culturale, storico e sociale, con un’attenzione particolare alla diversità e all’inclusione.
Il programma include opere di registi noti per il loro approccio personale e poetico, come il
regista francese Robert Guédiguian (Twist à Bamako) che si allontana dalla sua Marsiglia per raccontare una storia d’amore universale che ripercorre sessant’anni di storia del Mali e del regista marocchino Hicham Ayouch (Abdelinho). Registe donne come la francese Juliette
Boucheny (Ativio) Dalmira Tilepbergen (The Gift) e Awa Moctar Gueye (Dusk) propongono uno sguardo che mette in luce le differenze di genere, i legami parentali e le sfide affrontate dalle donne nei loro diversi contesti culturali e geografici. Il filo rosso che unisce questi film è la voglia di svelare le intricate trame dell’essere umano, intrecciando cultura, storie e società.
redazione