Per le ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta, i finanzieri del comando provinciale di Bari stanno dando esecuzione, a Bari e in provincia, a un decreto di perquisizione – emesso dalla procura – nei confronti di quattro persone fisiche e cinque società operanti nel settore edilizio.
A insospettire gli inquirenti, alcune operazioni fatte da una società, e in un caso da una sua controllante, che avrebbe stipulato tre contratti preliminari di acquisto di quote sociali di una controparte, riconducibile alla stessa famiglia, in cui erano previsti anticipi per oltre 20 milioni di euro.
Ma in un caso non si è mai arrivati a stipulare il contratto definitivo, in un altro il contratto è stato firmato dopo 12 anni (“quando ormai le quote da acquistare non avevano più alcun valore”, scrivono i finanzieri in un comunicato) e, nell’ultimo caso, gli accordi originari sono stati risolti consensualmente a diversi anni di distanza.
Nel corso del tempo, poi, i rappresentanti legali della società non si sarebbero adoperati per chiedere la restituzione delle somme.
Per l’accusa, queste condotte avrebbero, nel frattempo, determinato la crisi di liquidità e il depauperamento del patrimonio sociale dell’impresa. Per l’impresa è in atto la procedura di concordato preventivo, instaurata a seguito del ricorso per l’apertura della liquidazione giudiziale avanzato dalla procura di Bari nel 2022 ( Ansa).
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