QUALCUNO PIACE DANZA
Si conclude a Bari la manifestazione dedicata alle performing arts organizzata dalla compagnia Breathing Art, con la direzione artistica di Simona De Tullio. In scena 7 coreografie, tra cui diverse prime assolute.
Domenica 27 agosto, ore 21 – Parco Princigalli (Quartiere Mungivacca)
Domenica 27 agosto si terrà a Bari l’ultimo evento della manifestazione «A qualcuno piace danza», organizzata dalla compagnia «Breathing Art» con la direzione artistica di Simona De Tullio. La rassegna è sostenuta dall’avviso pubblico «Le due Bari 2023», promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Bari. L’appuntamento è alle 21 al Parco Princigalli del quartiere Mungivacca: oltre a Breathing Art, saranno ospiti le compagnie di danza internazionali Coljam (Marocco), La Verita (Belgio), Oltredanza (Italia), Marisela-Raymi Dalila Tapia (Usa). Ingresso libero, infotel: 347.767.00.40.
Domenica 27, dopo i laboratori coreutici, tenuti in mattinata dalle 9,30 all’ASD «Franco Ballerini» del quartiere San Paolo di Bari, la serata sarà aperta alle 21 dai giovani danzatori che vi prenderanno parte, insieme ai talenti dell’Accademia Unika. Poi toccherà ad altre sette lavori: «Au bord du bord»è una prima internazionale della Coljam Company: un duo in cui danza contemporanea e linguaggio urbano si contaminano per esplorare il concetto di confine, di limite, inteso come limite geografico, culturale e sociale.
«While Dreaming», della compagnia Verita, è una performance in cui si esplora il linguaggio del corpo utilizzando ritmi, opposizioni e qualità diverse, aprendolo insieme ai sensi a un modo più consapevole di muoversi.
«Sin pausa»della coreografa Marisela-Raymi Dalila Tapia è un’altra prima assolutache raccoglie il percorso multiculturale dei viaggi dell’artista, uno spettacolo in cui le contaminazioni e le influenze dei vari paesi si sentono fortemente, conducendo lo spettatore in giro per il mondo a ritmo di flamenco.
«D!connesso» sarà poi lo spettacolo della compagnia Oltredanza, un’indagine del corpo per fornire tre domande aperte sulle afasie contemporanee: afasia del corpo, della relazione e del futuro.
A questi lavori seguiranno altre due coreografie di Simona De Tullio: «Basta un caffè per essere felici» (ispirato all’omonimo romanzo dell’autore giapponese Toshikazu Kawaguchi), dedicato al viaggio della mente umana tra un passato che non può tornare e un presente che non vuole andare avanti; e «Alice», dal celebre romanzo di Lewis Carroll «Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie», un percorso in un mondo immaginario moderno, dove sonorità elettroniche e linguaggi contemporanei si mescolano per dar vita a un mondo surreale in cui la deformazione del corpo la fa da padrona. Infine «Sonos», di Ilaria Nigri (portato in scena dalla compagnia Liberdanza di Massafra), è incentrato sul suono, pensato come fenomeno misterioso che permea tutto il creato: il progetto nasce dall’improvvisazione nella quale le danzatrici hanno ricevuto diversi stimoli sensoriali, a seguito dei quali è nata una composizione coreografica ancora in fase di sviluppo; l’obiettivo è quello di rendere il suono visibile attraverso il corpo e il movimento: provare, cioè, a suonare col corpo.
Redazione