Ieri mattina il sindaco Antonio Decaro e l’assessora all’Urbanistica carla Tedesco hanno partecipato alle attività per l’avvio dei laboratori di progettazione e costruzione condivisa del giardino di via Gargasole, nella ex caserma Rossani.
Dopo un primo incontro presso l’Urban center, in cui le associazioni vincitrici dell’avviso pubblico per la rigenerazione creativa del giardino di via Gargasole hanno presentato alla cittadinanza i progetti di giardinaggio condiviso, autocostruzione e arte pubblica, tutti i presenti si sono trasferiti nell’area di via Gargasole, dove si è svolto un pic nic, con semina e giardinaggio condiviso.
“Nella Caserma Rossani avevamo detto zero volumi in campagna elettorale, – spiega il sindaco –, oggi possiamo modificare quello slogan in ‘nella Caserma Rossani zero volumi mille persone’. Questo spazio finalmente si apre alla città attraverso i cittadini, che ancora una volta dimostrando di volersi riappropriare dello spazio pubblico per ‘coltivarlo’ nel vero senso della parola. Oggi tante famiglie con bambini hanno partecipato a questa prima apertura pubblica, bambini che non sanno per quanto tempo la Caserma Rossani è stato solo un grande spazio al di là di un muro. Quei bambini hanno imparato che questo da oggi è un luogo pubblico, un giardino che appartiene a loro e come tale impareranno a conoscerlo. Dopo l’esperienza positiva portata avanti nel giardino Gargasole e dopo l’approvazione del regolamento dei beni comuni, continueremo a investire sulla cittadinanza attiva che può prendersi cura di tanti spazi non utilizzati nella nostra città. Lo faremo attraverso una misura di finanziamento che si chiama “Rigenerazioni creative”, finanziata per 500.000 euro dal Pon Metro, per supportare tutti i cittadini che vorranno partecipare alla riqualificazione e alla gestione degli spazi pubblici in tutti i quartieri di Bari”.
Di seguito i quattro progetti che avranno luogo presso il nuovo giardino condiviso di via Gargasole:
- “Nessun albero è un’isola”, di Rete Garden Faber, parte dall’idea che nessun uomo è un’isola, e che ciascuno è parte di un tutto per trasferire questo assunto in termini di ecologia di comunità sia in ambito botanico sia sociale. La proposta riguarda la creazione di mini-isole di paesaggio come microspazi di dimensioni variabili e forma irregolare che saranno prodotte attraverso un processo di partecipazione utile a definire sia i paesaggi da ricostruire, le essenze da privilegiare per ottenere la suggestione olfattiva più giusta per il paesaggio scelto. Prevede anche l’installazione di pannelli porta piante che consentano ai cittadini coinvolti di essere artefici e protagonisti della costruzione di queste mini-isole.
- “RGB”, di LAN_Laboratorio architetture naturali, prevede la costruzione di uno spazio a cupola, un padiglione di circa 4 metri da realizzare in salice o materiale analogo, uno spazio flessibile che possa essere utilizzato per ospitare piccoli eventi o semplicemente come riparo dal sole, con elementi di divisione degli spazi e di creazione di percorsi. L’idea è quella che i cittadini possano partecipare tanto nella fase progettuale quanto in quella realizzativa, intendendo la partecipazione strettamente intergrata alla progettazione.
- “Fronde”, di Pigment Workroom, propone la creazione di un’opera d’arte urbana partecipata e prevede quattro incontri aperti alla cittadinanza nel corso dei quali i partecipanti saranno guidati nella fase di progettazione e realizzazione dell’intervento artistico. Un pretesto per vivere lo spazio del nascente parco come luogo dedicato al confronto tra associazioni e cittadini, che potranno apprendere e sperimentare nuove pratiche legate all’arte partecipata e nell’ambito di momenti di convivialità previsti nel percorso partecipativo già avviato da tempo per la rigenerazione di quest’area.
- “Il bosco di Gargasole e Pantaluna”, di Masseria di Monelli – Ortocircuito, è un’esperienza di giardinaggio condiviso che prevede di piantare essenze mediterranee arboree, arbustive e orticole impiantando un vero e proprio abbecedario del verde con tutte le essenze locali e di dar vita a un giardino per l’incontro e la socializzazione in cui curare anche le orchidee spontanee. Un progetto di etnobotanica in cui tutte le informazioni botaniche legate alle tradizioni e agli usi quotidiani possano essere pienamente valorizzate secondo un approccio laboratoriale ed esperienziale.
Come previsto dal bando, il Comune di Bari eserciterà un ruolo di regia nell’attuazione degli interventi, per ciascuno dei quali è previsto un budget complessivo di spesa massimo di 4mila euro da impegnare per il personale, l’acquisto di materie prime, l’acquisto o noleggio forniture e/o attrezzature, di servizi esterni e comunicazione.
Ufficio stampa comune di Bari