La presidente Micaela Paparella rende noto che un gruppo di cittadine e cittadini ha avviato l’iniziativa “gelato sospeso” sul territorio del Municipio I.
Si tratta di un piccolo gesto solidale che si concretizza con il dono di un gelato a quanti si trovano momentaneamente in difficoltà e che non vanta grandi pretese ma intende regalare un sorriso, magari a un bambino, rafforzando i legami di fiducia della nostra comunità.
Al momento gli esercenti che hanno aderito a “gelato sospeso”, che ha ottenuto il patrocinio gratuito del Municipio I, sono la caffetteria Diaz in piazza Diaz, a Madonnella, il chiosco Mimmo Bucci in via don Bosco, a Libertà, e il bar Marnarid in piazza dell’Odegidria, a Bari Vecchia. Gli esercenti interessati a partecipare potranno esporre all’ingresso della propria attività l’adesivo realizzato dai promotori.
“Per dare il via all’iniziativa i promotori, che ringrazio a nome dell’amministrazione, hanno consegnato alle tre attività aderenti un piccolo contributo sufficiente ad avviarla – sostiene Micaela Paparella -. Per far sì che il gelato sospeso possa diventare una buona abitudine, facciamo affidamento sulla sensibilità dei baresi, augurandoci che altri bar e gelaterie della città vogliano regalare un piccolo momento di dolcezza e di solidarietà e che nel tempo l’abitudine di lasciare “in sospeso” anche altri generi alimentari possa diffondersi sul nostro territorio”.
“Siamo convinti che, anche attraverso iniziative come queste, che intendono offrire soltanto un po’ di leggerezza a chi vive tra mille difficoltà – commenta l’assessora allo Sviluppo economico Carla Palone – si possa sostenere la comunità nella creazioni di relazioni e rapporti veri. Abbiamo anche contattato delle attività commerciali, presenti su tutto il territorio cittadino, per consentire la più ampia diffusione possibile di questo progetto. Noi restiamo a disposizione: chiunque voglia partecipare o semplicemente ricevere gli adesivi che attestano l’adesione al gelato sospeso può contattare il Municipio I o l’assessorato allo Sviluppo economico”.
di Antonio Carbonara