Nella giornata di oggi, presso l’ufficio Immigrazione dell’assessorato al Welfare, in piazza Chiurlia, è attivo uno sportello straordinario per l’ascolto dei bisogni delle persone senza fissa dimora intercettate nel periodo dell’emergenza neve dalla rete cittadina del welfare e accolte dalla rete coordinata dei servizi di prossimità, come i dormitori pubblici, potenziati già a partire dal 6 dicembre, nell’ambito del piano emergenza freddo, anche con l’apertura straordinaria del padiglione in Fiera nei giorni dell’allerta meteo.
Tutti gli enti gestori dei servizi comunali di accoglienza a bassa soglia sono stati allertati dell’attivazione dello sportello, per far sì che gli ospiti delle strutture fossero informati per tempo della possibilità di incontrare gli operatori, con l’obiettivo di raccogliere informazioni sulle persone arrivate in città nei giorni del grande freddo e aggiornare così la mappa del bisogno in maniera da favorire la presa in carico e l’avvio di percorsi di inclusione adeguati.
“Finita l’emergenza meteorologica, e in vista della chiusura del padiglione in Fiera – commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico – è importante ascoltare e comprendere i bisogni e le storie delle persone che sono state accolte in via straordinaria negli spazi predisposti, per capire se intendano restare in città o tornare, magari, nelle città di provenienza o nelle sistemazioni individuate in precedenza. I colloqui in corso da questa mattina ci consentiranno di conoscere le situazioni individuali e di programmare nuove azioni di contrasto alla povertà. Sta per concludersi, intanto, il bando sull’accoglienza diffusa che dovrebbe permetterci di individuare nuove soluzioni di accoglienza notturna a bassa soglia per ulteriori 150 posti, che si aggiungeranno ai 300 attuali. Nel frattempo stiamo studiando nuovi disciplinari che, una volta condivisi con il partenariato del volontariato e del privato sociale, definiranno le modalità di accesso ai servizi. Abbiamo intenzione di lavorare anche con la Asl sull’attivazione di servizi residenziali socio-sanitari rivolti a quanti, tra i senza fissa dimora, abbiano problemi di salute – fisica o mentale – o di dipendenze, perché non possiamo dimenticare che chi soffre di patologie particolari può rappresentare un pericolo per gli altri ospiti delle strutture, nonché ricevere un supporto scaturito dall’immediata emergenza ma inadeguato rispetto al caso specifico. Stiamo cercando di predisporre un piano articolato per un contrasto più efficace alle nuove povertà, e questo non può prescindere da una conoscenza più approfondita del contesto cittadino, che tenga conto della complessità dei bisogni rilevati sul territorio. Inoltre, grazie alla possibilità di concedere la residenza, in linea con il regolamento redatto in rete con l’anagrafe e in collaborazione con la rete delle associazioni e del privato sociale, sarà possibile individuare le risorse e attivare la copertura socio-sanitaria per tutti”.
A recarsi presso lo sportello straordinario dell’ufficio immigrazione sono stati in 28, 7 italiani e 21 migranti, nella sola mattinata di oggi. Per i casi di particolare fragilità sociale, come quella di un anziano ultrasettantenne, è stata indicata massima priorità nell’accesso ai servizi di accoglienza a bassa soglia. I colloqui proseguiranno nel pomeriggio.
di Antonio Carbonara