Con l’accusa di aver promosso, un anno dopo l’assunzione, un operaio a capo di gabinetto dell’Eipli (Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia) senza che il neo dirigente avesse né un idoneo titolo di studio né avesse sostenuto alcun concorso pubblico, la Procura Regionale della Corte dei Conti di Bari ha sequestrato beni per 370mila euro all’ex commissario straordinario dell’Eipli di Bari, Saverio Riccardi, di 66 anni.
Il sequestro conservativo è stato eseguito dalla Guardia di finanza di Bari: riguarda due appartamenti e due locali a Matera e Pomarico (Matera) e tutti i crediti per somme dovute a Riccardi dall’Eipli, dall’Inps e da alcune banche.
L’indagine – spiega la Gdf – nasce dalla nomina, nel 2011, di Riccardi, del geometra Gaetano Di Noia, fino ad allora operaio-tecnico alle dipendenze dell’Eipli, a capo di gabinetto.
Di Noia percepiva anche con una indennità di posizione (30.000 euro annui) e un’indennità di risultato (10.000 euro annui).
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