Bari: Casa delle Culture, oggi l’inaugurazione del centro polifunzionale al quartiere San Paolo

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È stata inaugurata questa mattina in via Barisano da Trani 15, nel quartiere San Paolo, la “Casa delle Culture”, il centro polifunzionale stabile di aggregazione, accoglienza, orientamento, dialogo interculturalee valorizzazione delle competenze aperto a tutti i cittadini, italiani e stranieri, del territorio di Bari.

Al taglio del nastro hanno presenziato l’assessora al Welfare Francesca Bottalico, il presidente del municipio III Massimiliano Spizzico, i rappresentanti dell’A.T.S. che si occuperà della gestione – consorzio Elpendù, cooperativa sociale C.A.P.S. e associazioni Abusuan e Gruppo Lavoro Rifugiati -, e i rappresentati di circa cento realtà territoriali che hanno aderito alla rete proponendo diverse attività da portare avanti nel centro.

All’inaugurazione hanno partecipato anche alcune scolaresche della scuola media Ungaretti, che si sono esibiti con dei brani musicali etnici nello spazio teatrale, e della scuola Milani, che hanno allestito un banchetto per la presentazione dell’esperienza delle cooperative scolastiche per l’adozione di piccoli villaggi africani, oltre ad alcuni artisti del gruppo Educhiamoci alla Pace e dei progetti interculturali dell’Università di Bari che hanno animato gli spazi durante il buffet multietnico.

La Casa delle Culture, finanziata nell’ambito del Pon FESR “Sicurezza per lo Sviluppo”, che si estende su tre livelli per oltre 2.500 metri quadrati, è composta da un auditorium da 106 posti dotato di palco e attrezzature per la realizzazione di eventi e spettacoli, una sala conferenza da 96 posti, un laboratorio informatico, una cucina e una sala mensa, una segreteria, un laboratorio per l’autocostruzione e la falegnameria, spazi per la sartoria sociale, una sala lettura, una lavanderia, bagni e 16 camere per l’accoglienza, oltre che ampi spazi aperti che saranno utilizzati per esposizioni e momenti di condivisione.

Alcuni spazi adiacenti alla struttura, inoltre, sono stati riservati a una nascente cooperativa di padri separati in situazione di forte disagio socio-economico, che svolgeranno azioni di custodia della struttura e si occuperanno dell’avvio dei laboratori di ciclofficina, edilizia, e restauro. Nel centro, infatti, saranno attivati numerosi laboratori pre-professionalizzanti finalizzati a consentire ai cittadini di potenziare le proprie abilità e competenze per l’avvio di un percorso professionale individuale e per la costituzione di nuove start-up di impresa. Tra i laboratori già programmati, vi sono quelli di sartoria, di auto-costruzione, rigenerazione di pc, nel settore della ristorazione, della coltivazione, di lavanderia sociale, della restaurazione e piccole manutenzioni, marketing digitale, ciclofficina e corsi di alfabetizzazione della lingua italiana.

In uno spazio si svolgeranno anche dei laboratori espressivi: corsi di avvicinamento al teatro, formazione, produzione video, percussioni e danze afro-brasiliane, cucina etnica, yoga della risata, narrazione autobiografica e scrittura creativa, informatica, fotografia, danze popolari e canti tradizionali, progettazione dell’identità visiva del progetto e della struttura, educazione ambientale e su temi inerenti la multiculturalità, l’integrazione e le attività sportive.

“Oggi abbiamo consegnato alla città un altro luogo comunitario, una struttura unica nel suo genere, in grado di offrire ai cittadini baresi, italiani e migranti, servizi e opportunità di integrazione, occasioni di convivialità e di scambio – ha dichiarato Francesca Bottalico – in un quartiere periferico, fortemente bisognoso come il San Paolo. Soprattutto ci auguriamo, questa struttura rappresenti un presidio per accogliere, orientare ed educare al dialogo, alla solidarietà, alla reciprocità dove cittadini italiani e migranti, adulti e minori, potranno incontrarsi per fare insieme esperienze significative. Perciò qui sperimenteremo, in un luogo innovativo e curato in tutti i suoi spazi, azioni di accoglienza e orientamento, percorsi pre-professionalizzanti, attività laboratoriali eventi culturali ed interculturali. Il nostro auspicio è che la Casa delle Culture possa essere un laboratorio di ricerca e di promozione dell’inclusione per operatori, cittadini e migranti, a partire da momenti di condivisione quotidiana. Ad oggi sono oltre 100 le associazioni che hanno dato la propria adesione al progetto, con l’idea di rendere la struttura un luogo di promozione socio-culturale e interculturale”.

“Siamo molto soddisfatti per l’apertura della Casa delle Culture – ha spiegato Massimiliano Spizzico -. Questo centro polifunzionale sorge nel cuore della parte storica del quartiere San Paolo, che necessita senza dubbio di contenitori socio-culturali che sostengano le fasce più deboli della popolazione. Siamo convinti che questa possa rappresentare una delle strutture più efficienti che il nostro quartiere abbia mai avuto, sia in termini strutturali sia in termini di accoglienza e di offerta di servizi, che saranno a completa disposizione degli utenti e di tutti i residenti”.

“ Una delle prime attività – ha concluso il presidente della cooperativa C.A.P.S. Marcello Signorile – sarà uscire dal centro per andare nelle piazze del quartiere e chiedere ai residenti del San Paolo cosa si aspettano e cosa vogliono si realizzi nella struttura. Cambieremo spesso veste, colori e arredamento del centro proprio per le sue caratteristiche multifunzionali che possono consentire di trasformarlo a seconda delle esigenze dei cittadini. A partire da oggi sono aperte diverse le iscrizioni ai laboratori già in programma”.

All’interno della Casa delle Culture saranno creati spazi stabili di confronto interculturale e intergenerazionale, favorendo il protagonismo delle associazioni spontanee di cittadini italiani e migranti, favorendo modelli positivi di inserimento sociale e coinvolgendo in maniera attiva le seconde generazioni, di partecipazione e riflessione sulla convivenza civile, la non violenza, l’inclusione sociale e sull’educazione all’intercultura e realizzate diverse iniziative di confronto e cittadinanza attiva tra residenti e migranti.

Saranno accolti temporaneamente 25 migranti, in procinto di completare il loro percorso scolastico e di inserimento socio-lavorativo, e offerti servizi specializzati, quali lo sportello per l’integrazione socio-sanitaria e culturale per migranti, che lavoreranno in rete con l’ufficio Migrazione del Comune di Bari, lo Sportello Antidiscriminazione e i servizi territoriali.

Al termine dell’inaugurazione si è svolto “Back to the Future”, un info-day organizzato gestito da G.U.S. – Gruppo Umana Solidarietà per offrire supporto a coloro che scelgono di ritornare nel proprio paese di origine attraverso un percorso individualizzato a partire dalle motivazioni, dalle esperienze e competenze nonché dalle aspirazioni personali e un piano di reintegrazione.

di Antonio Carbonara

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