La Corte di Appello di Bari ha confermato 43 condanne, riducendo quasi tutte le pene inflitte, nei confronti di altrettanti imputati, presunti affiliati ai clan baresi Di Cosola e Stramaglia, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, tentato omicidio, traffico e spaccio di droga, porto e detenzione di armi da fuoco e da guerra.
I giudici hanno confermato solo la condanna a 20 anni di reclusione per il boss Cosimo Di Cosola, fratello di Antonio, il capo del clan che da tempo ha deciso di diventare collaboratore di giustizia. Cosimo Di Cosola è quindi ritenuto attualmente dai giudici l’unico capo dell’associazione mafiosa. Ridotte a pene comprese fra i 10 anni e i 2 anni le condanne inflitte nei confronti degli altri presunti componenti dell’organizzazione criminale. Tra gli altri, i giudici hanno ridotto da 20 anni a 3 anni e 4 mesi la pena per Michelangelo Stramaglia, figlio del boss ucciso a Valenzano nell’aprile 2009: esclusa l’associazione mafiosa è stato condannato per spaccio e scarcerato.
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redazione