Bari: dal 6 giugno attivo lo Sportello sul Microcredito, a Porta Futuro nuove opportunità per i giovani e l’autoimpiego

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Il Comune di Bari e l’Ente Nazionale del Microcredito hanno sottoscritto un protocollo di intesa che consentirà alla città di Bari di sperimentare, tra le prime in Italia, l’attivazione di un nuovo servizio di promozione del microcredito che sarà insediato presso il job centre Porta Futuro. A partire dal prossimo 6 giugno, tutti i martedì e giovedì, dalle ore 9 alle 12, lo sportello informativo per il microcredito e l’autoimpiego fornirà un’informazione completa e puntuale sui programmi di microcredito e di incentivazione all’autoimpiego, disponibili sia a livello locale che nazionale.

Il microcredito è uno strumento di sviluppo economico che consente a soggetti normalmente esclusi dal settore finanziario formale, l’accesso senza garanzie a sostegni economici di piccolo ammontare, finalizzati all’avvio di un’attività imprenditoriale.

Lo sportello sarà inserito in rete nel più ampio contesto dei 160 sportelli presenti e già operanti sul territorio nazionale presso i Centri per l’impiego, le Camere di Commercio, le Università e altri Comuni.

Gli operatori dello sportello potranno contare su una piattaforma dedicata attraverso cui rimanere sempre informati e aggiornati dall’Ente Nazionale per il Microcredito per l’attività di consulenza.

Il cittadino che si recherà allo sportello troverà informazioni puntuali sugli strumenti finanziari esistenti per l’avvio di attività autonome, sugli incentivi alle start-up locali e nazionali ma, soprattutto, troverà personale dedicato e preparato a fornire informazioni e a indirizzare i cittadini verso le opportunità finanziarie più rispondenti alle proprie esigenze.

Inoltre, a tutti gli utenti che lo richiederanno, saranno forniti assistenza e affiancamento per la presentazione delle domande di accesso alla misura 7.2 di Garanzia Giovani “Selfiemployment”.

Selfiemployment, gestita dall’Agenzia del Ministero dell’Economia Invitalia, finanzia con prestiti a tasso zero (da € 5.000 sino a € 50.000) l’avvio di piccole iniziative imprenditoriali, promosse da giovani NEET (Not in education, employment or training), cioè senza un lavoro e non impegnati in percorsi di studio o di formazione professionale, tra i 18 e i 29 anni, iscritti al programma Garanzia Giovani, con una forte attitudine al lavoro autonomo e all’imprenditorialità, oltre alla voglia di mettersi in gioco.

“Il Comune di Bari continua a investire sulle politiche del lavoro – ha sottolineato il sindaco Antonio Decaro – attivando tutti i canali di collaborazione istituzionali e le risorse disponibili sul mercato per favorire la mobilitazione dei  giovani e delle loro competenze. Il dialogo con l’Ente Nazionale del Microcredito e con Invitalia rientra in questo percorso di apertura della città all’utilizzo di strumenti nuovi per affrontare le sfide dell’occupabilità e  del protagonismo giovanile. Le nuove generazioni rappresentano una  sfida per le Città e continuare ad investire in questo luogo è per noi un simbolo forte perchè vogliamo continuare a parlare di lavoro proprio nel quartiere dove forse ci sono più persone che smettono di cercarlo. Il lavoro è sinonimo di dignità e il nostro compito è quello di restituire dignità ai ragazzi dandogli un’occasione, un motivo e uno strumento per dirgli che crediamo in loro, nelle loro idee, nelle loro forze”. 

“Con il microcredito ognuno ha la possibilità di scegliere il proprio lavoro, di costruire un’impresa, di guardare al futuro con ottimismo – ha dichiarato Mario Baccini, presidente dell’Ente nazionale per il Microcredito -. Per questo motivo abbiamo deciso di aprire uno sportello informativo all’interno di Porta Futuro, vero collettore di attività di impresa e riferimento per la città di Bari e l’area metropolitana. Questo per sostenere con il modello italiano la via della microfinanza e l’occupazione di quei giovani che intendono realizzarsi nel mondo del lavoro con una formazione adeguata e un’idea progettuale. Con questa iniziativa si rinnova la collaborazione con la città di Bari per affermare con più forza l’economia sociale e di mercato per la lotta alla povertà e alle esclusioni sociali e finanziarie”.

“Siamo soddisfatti di quest’ulteriore alleanza che Porta Futuro stabilisce con l’Ente Nazionale del Microcredito perché ci consente di rafforzare gli strumenti di risposta del job centre ai temi del lavoro e della disoccupazione giovanile – ha detto l’assessora alle Politiche del Lavoro Paola Romano – il microcredito ha una storia di successo da più di 40 anni, che dimostra l’efficacia di uno strumento che promuove il valore della fiducia e una visione etica della finanza al servizio del nuovo welfare e dei nuovi bisogni sociali”.

 L’ENTE NAZIONALE PER IL MICROCREDITO

L’Ente Nazionale per il Microcredito promuove lo sviluppo della microimprenditoria e del lavoro autonomo e professionale, nonché l’inclusione sociale e finanziaria delle persone maggiormente svantaggiate, sviluppando iniziative volte a favorire l’accesso alle fonti di finanziamento attraverso gli strumenti del microcredito e della microfinanza.

 A tal fine, il modello operativo sviluppato e implementato dall’ente si basa:

– da un lato, sul forte coinvolgimento delle banche e degli intermediari finanziari quali soggetti finanziatori, nonché sullo strumento della garanzia pubblica a valere sulla “sezione speciale per il microcredito” del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese;

– dall’altro, sulla massima valorizzazione dei servizi ausiliari di accompagnamento al microcredito (tutoraggio, monitoraggio, formazione, ecc.) espressamente previsti dall’articolo 111 del Testo Unico Bancario; tali servizi, infatti, potenziando le conoscenze finanziarie e le capacità gestionali del beneficiario, incidono positivamente sulla capacità di restituzione del prestito e, quindi, sul contenimento dei tassi di default, riducendo il rischio a carico dei soggetti finanziatori.

Il predetto modello offre un significativo volano di crescita economica, utilizzando gli strumenti messi a disposizione dalle istituzioni e producendo un effetto leva occupazionale pari a 2,43 nuovi posti di lavoro per ogni iniziativa di microcredito finanziata. Grazie al Fondo di garanzia per le PMI e ai servizi ausiliari, attualmente in Italia il microcredito sviluppa un ingente indotto economico:

– ad oggi, l’Ente ha stipulato convenzioni con 12 banche per un numero di 1.109 filiali, che hanno destinato agli interventi di microcredito un volume complessivo di risorse pari a circa 200 milioni di euro;

– negli ultimi 15 mesi, sono state finanziate 4.700 imprese, che hanno potuto generare un totale di 11.421 posti di lavoro. Peraltro, il potenziale finanziario messo a disposizione del Paese è in grado di sostenere circa 10.000 imprese con un incremento occupazionale di ben 24.300 nuovi posti di lavoro e un trend fortemente in crescita.

Il microcredito rappresenta, quindi, una forte leva di finanza sociale e si può annoverare tra gli strumenti più importanti dell’economia sociale e di mercato, capace di incidere sulle fasce più svantaggiate della popolazione ed escluse dai circuiti economici tradizionali.

L’obiettivo politico, che è stato affidato dal Parlamento e dal Governo all’Ente Nazionale per il Microcredito, è quello di trasformare il disagio dei cosiddetti “esclusi” dal circuito – che rappresenta un costo per la collettività – in una nuova opportunità, con persone che diventano nuovi contribuenti, consumatori, clienti per il sistema bancario e soprattutto nuovi imprenditori e cittadini, che in molti casi vengono sottratti ai circuiti della criminalità e dell’usura.

L’azione dell’ente, che si sostanzia nel monitoraggio del bisogno, nell’individuazione dei possibili beneficiari, nell’accompagnamento fino al finanziamento e al successivo tutoraggio, è accompagnata anche da attività di educazione finanziaria, al fine di dare nuovo impulso alla domanda, tramite un’informazione credibile, chiara e concreta, con la consapevolezza che ogni azione genera una conseguente attività.

di Antonio Carbonara

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