Questa mattina il sindaco di Bari, in qualità di presidente Anci, ha partecipato alla premiazione dei “comuni ricicloni” organizzata da Legambiente per premiare i comuni pugliesi che in quest’anno si sono distinti per le percentuali di raccolta differenziata.
“Da presidente dei sindaci, oggi sono orgoglioso dei comuni della mia regione perché vedo un balzo in avanti incredibile nelle percentuali di raccolta differenziata. Probabilmente la scelta fatta alcuni anni fa dalla Regione – di mettere insieme le comunità attraverso gli Aro che poi hanno pubblicato delle gare con l’obbligo di procedere speditamente con la raccolta differenziata, in particolare con il servizio porta a porta – oggi dà i primi risultati importanti – spiega Decaro -. Ce lo dicono i numeri presentati oggi che dimostrano che soprattutto nelle comunità più piccole basta un anno per ottenere dei risultati straordinari. Risultati, lo dico a nome dei sindaci, comunque difficili da raggiungere, e tanto più importanti perché si tratta di cambiare radicalmente le abitudini e gli stili di vita delle persone. A Bari, da quando abbiamo un’ordinanza che vieta il conferimento dell’indifferenziato la domenica e i festivi, i cittadini hanno avuto difficoltà ad differenziare i rifiuti, non so immaginare quando dovranno abituarsi con il servizio di raccolta porta a porta, a conferire l’organico solo tre volte la settimana. Sono orgoglioso dei sindaci della mia regione, dicevo in apertura, perché quest’anno ci hanno fatto fare un grande balzo in avanti: dimostrando che siamo un nuovo sud, non più fanalino di coda del Paese sulle pratiche virtuose di cui tutti dobbiamo essere soddisfatti”.
“Colgo l’occasione – conclude Decaro – per chiedere al commissario dell’Aro regionale Grandaliano – di procedere speditamente con un nuovo piano degli impianti perché lo schema approvato qualche anno fa ormai è obsoleto e i Comuni hanno necessità di individuare i siti, gli impianti e i finanziamenti, che sicuramente come Agenzia regionale garantirete ai Comuni. In assenza di un nuovo piano i comuni si troveranno di fronte al paradosso di veder aumentare la raccolta differenziata (ci sono Comuni che hanno superato il 70%) e non avere la possibilità di gestire i rifiuti con gli impianti di biostabilizzazione e di compostaggio. Già oggi, alcuni sindaci si pongono la domanda se sia opportuno o meno incentivare la raccolta differenziata perché, incentivandola, sversiamo meno in discarica, ma allo stesso tempo abbiamo la necessità di utilizzare gli impianti di compostaggio che, ad oggi, sono completamente saturi. Rischiamo cioè di promuovere una pratica virtuosa e ottenere indirettamente un effetto negativo che si ripercuote sulla nostra comunità, come nel caso del conferimento dei rifiuti organici, che già oggi ci costa 110 euro a tonnellata, e che se dovesse essere portato addirittura fuori regione per il trattamento, anche i costi della TARI ne risentirebbero”.
di Maria Cristina Consiglio