Sabato 14 gennaio, alle 18,30, nel bistrot letterario «Le Chat Noir» di Bari (Via Re Manfredi, 4, nella città vecchia) si terrà la presentazione organizzata dall’associazione culturale Dicunt de «Il cefalo dai capelli rossicci» (ed. I Sognatori), una raccolta di 13 racconti, scritti da Rossana Mitolo, incentrati sull’analisi (spesso in chiave allegorica) di disagi, esperienze dolorose e traumi irrisolti. Oltre all’autrice, interverrà il giornalista Livio Costarella, letture a cura di Lorenzo Vicenti, accompagnamento musicale di Nicola Albano. Sarà proiettato anche il book trailer progettato e realizzato dall’artista Ezia Mitolo.
Scheda del libro
Il cefalo dai capelli rossicci è una raccolta di 13 racconti incentrati sull’analisi (spesso in chiave allegorica) di disagi, esperienze dolorose e traumi irrisolti. A tratti ironico e surreale, altre volte duro e grottesco, il libro si dipana tra personaggi singolari e storie assolutamente inedite, mettendo in scena situazioni spesso al limite in cui l’autrice non ha paura di raccontare le zone d’ombra nella quale la ragione ama annullarsi. Centrale è senza dubbio la figura femminile, spesso alle prese con i dubbi e le privazioni che scaturiscono da un rapporto di coppia freddo se non apertamente falso, nonché da una maternità analizzata nei suoi aspetti meno poetici e più angoscianti. Lo stile è ricercato, riflessivo: l’autrice non utilizza una terminologia di presa immediata ma sceglie con cura ogni singola parola, obbligando il lettore a rimanere sulla pagina e facilitando così l’empatia con storie e personaggi.
Rossana Mitolo
Insegnante presso una scuola superiore di Bari, Rossana Mitolo ha collaborato con quotidiani e trasmissioni radio pugliesi. «Il cefalo dai capelli rossicci» è la sua opera prima, ma già in precedenza aveva pubblicato alcuni racconti. Ha tenuto laboratori di scrittura creativa nelle scuole medie e moderato diversi incontri con scrittori. Crede nel potere della parola e ne ha un rispetto profondissimo, cosa che emerge con prepotenza da ciò che scrive.
di Antonio Carbonara