Mercoledì 16 novembre è una data clou all’interno dell’ottava edizione del Bari International Gender Festival. Quello delle ricerche teoriche, grazie a una serie di incontri mediati da giornalisti e studiosi nel campo delle arti performative e multimediali, è un settore che il BIG ha sempre incentivato. Nell’ottica della costruzione virtuosa di occasioni di socialità e scambio di pratiche, «dialoghi» che agiscono sempre in un’ottica queer e antiabilista.
Alle 15,30 l’appuntamento – ad ingresso libero e realizzato in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese – si svolgerà nella Sala «Alessandro Leogrande» all’interno dell’Ex Palazzo delle Poste di Bari (Piazza Cesare Battisti 1): una tavola rotonda, moderata dalla scrittrice ed editorialista Marina Cuollo, intitolata «Performing arts e accessibilità», in cui intervengono amministratori, associazioni e operatori culturali, e compagnie teatrali e di danza da tutta la Puglia.
In dialogo tra loro ci saranno «Al.Di.Qua Artists» (acronimo per «ALternative DIsability QUAlity Artists», prima associazione italiana di categoria di lavoratrici e lavoratori del mondo dello spettacolo portatrici di corpi disabilitati, nata nel 2021), «Oriente e Occidente», capofila della rete italiana «EBA» (Europe Beyond Access), Bari International Gender Festival, Teatro Pubblico Pugliese, Compagnia Menhir (che realizza il festival «Le danzatrici en plein air»), Factory Compagnia Transadriatica, AMA – Accademia Mediterraneo dell’Attore, Teatro Menzatì gestore di TEX (Il Teatro dell’Ex Fadda di San Vito), «La luna nel pozzo» – Compagnia Robert McNeer, Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (sezione di Foggia, con Franco De Feo), Regione Puglia e Comune di Bari (Assessorato alle Culture e Assessorato al Welfare).
In serata il BIG prosegue poi alle 20,30 all’Officina degli Esordi, con lo spettacolo «Alexis 2.0», ideato e coreografato da Artistide Rontini. In scena il performer Cristian Cucco, drammaturgia di Gaia Clotilde Chernetich, musiche originali di Vittorio Giampietro, collaborazione artistica di Simona Bertozzi e Dalila D’Amico, audiodescrizione poetica di Camilla Guarino e Giuseppe Comuniello. Una produzione dell’associazione culturale «Nexus – APS», in coproduzione con «Oriente Occidente».
Con il suo primo romanzo pubblicato nel 1929, «Alexis o il trattato della lotta vana», la scrittrice francese Marguerite Yourcenar ha dato vita a una lunga lettera con cui il protagonista, musicista di professione, tenta di dichiarare alla moglie la propria omosessualità. Attraverso il testo della scrittrice francese, Aristide Rontini ha avviato una ricerca coreografica che indaga e dà corpo alle complesse dinamiche fisiche ed emotive che possono entrare in gioco nel processo, a volte sofferto, di coming out. Il dire e il non dire di Alexis riverberano nella fisicità radicata al suolo, e allo stesso tempo aerea del performer Cristian Cucco. È l’interprete di questa proposta che, partendo da un caso letterario, mostra come nell’urgenza di una dichiarazione scritta in prima persona si possano riconoscere, invece, urgenze collettive e condivise. Riguardanti, in maniera pienamente trasversale, la condizione e lo stato di essere umano.
Redazione