In scena il primo spettacolo di teatro internazionale del festival organizzato dall’associazione “La Bautta”. Sul palco una prima assoluta di Clara Nani, intitolata “L’incredibile viaggio di Frida”
Nuovo Teatro Abeliano – Bari
Entra nel vivo la prima edizione del «BARIfest Theater», organizzato dall’associazione culturale «La Bautta» in collaborazione con Onirica Teatro (ideato e curato da Mariapia Autorino), nell’ambito dell’Avviso Pubblico «Le Due Bari 2023», finanziato dal Ministero della Cultura e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Bari.
Venerdì 7 luglio si parte con una prima nazionale assoluta, nell’ambito di una delle sezioni della manifestazione, l’«Art of Silence – Festival internazionale di Poesia Teatro Azione»: al Nuovo Teatro Abeliano, in una doppia replica alle 18 e alle 20,30, va in scena lo spettacolo «L’incredibile viaggio di Frida» con protagonista Clara Luna Mørch Nani, per la regia di Frede Gulbrandsen e Paolo Nani (ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili).
Una storia giocosa, realizzata in maniera totalmente artigianale, sul potere dell’amicizia, e veicolata attraverso l’universo visivo muto e colorato che caratterizza il celebre teatro di Paolo Nani (adatto per un pubblico dai 5 anni in su). Una mattina, quando Frida si sveglia ed esce dal cappotto in cui vive, riceve misteriosamente una lettera dal suo migliore amico Carlos, da tempo trasferitosi in un paese straniero dall’altra parte del mondo. In questa lettera Carlos la invita a farle visita. Frida prepara subito il suo pollo e il suo gatto, trova la sua valigia magica e parte felice. Tuttavia, si scoprirà che il viaggio sarà pieno di sorprese e sarà molto più difficile di quanto pensasse. «L’incredibile viaggio di Frida» è una storia semplice ma emozionante sul potere dell’amicizia, trasmessa attraverso il linguaggio teatrale visivo e senza parole, che caratterizza il lavoro di Paolo Nani Teater.
Il «BARIfest Theater» proseguirà poi con altri due spettacoli di teatro internazionale (con la direzione artistica di Paolo Nani), dal 7 luglio al 15 settembre 2023, insieme a numerosi appuntamenti, tra 14 azioni teatrali, spettacoli dal vivo e laboratori, e un travolgente carico di creatività e fantasia che attraverserà e coinvolgerà diversi quartieri periferici della città (Libertà, Santa Rita, il centro storico, Japigia e Mungivacca). Una festa del teatro a 360 gradi, per qualsiasi target di età e per raccontare l’incanto e la magia dell’arte scenica, ma soprattutto la poetica della cosiddetta «arte del silenzio»: la manifestazione si ispira infatti al mito dell’attore e mimo francese Marcel Marceau, per celebrarne il centenario dalla nascita.
Attorno a questi tre spettacoli principali, nel «BARIfest Theater» ruotano numerose azioni teatrali di attraversamento territoriale, per coinvolgere le comunità di quartieri periferici, con attività formative e di spettacolo dal vivo, gratuite.
Il 13 luglio, nel cortile dell’oratorio dei Salesiani, nei pressi della Chiesa del Redentore, prenderà vita la sezione del festival dedicata ai più piccoli, con lo spettacolo di puppet «Mettici il cuore», della compagnia «Nina Theatre», di e con Pamela Mastrorosa. Allo spettacolo è collegato il laboratorio artistico «Le cinque dita magiche» (dedicato a 15 bambini di differente etnia, di età compresa fra i 10 e il 13 anni) curato dall’associazione «La Bautta», in collaborazione con Marirosa Spacciante (il 21 e 28 giugno e il 12, 19 e 26 luglio all’oratorio dei Salesiani. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’associazione «Il Sogno di Don Bosco».
«L’arte del silenzio – spiega Mariapia Autorino – non conosce confini nazionali. Mai come in questo periodo abbiamo bisogno di varcare i confini, ma soprattutto di farli varcare, di accogliere e di essere accolti. Il BARIfest Theater sarà una vera festa del teatro per grandi e bambini, per ricordare con lo stesso suo incanto il grande artista internazionale Marcel Marceu e celebrare la sua “arte del silenzio”. Perché come egli stesso diceva, “la risata e le lacrime suscitate dal gesto che si immerge e travalica la parola, sono le caratteristiche dell’umanità universale, emozioni autentiche in grado, quindi, di riunire tutte le culture”».