Bari: giunta approva delibera per l’acquisizione di 76 nuovi immobili confiscati alla criminalità organizzata

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Su proposta dell’assessore al Patrimonio ed ERP Vincenzo Brandi, la giunta comunale ha approvato questa mattina la delibera con la quale manifesta il proprio interesse all’acquisizione degli immobili confiscati indicati nella nota dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, inseriti nella piattaforma telematica attivata nell’ambito del più complesso progetto “OPEN RE G.I.O”.

Il prossimo 23 marzo, presso la Prefettura di Bari, avrà luogo infatti la Conferenza dei servizi che disciplinerà il trasferimento dei beni localizzati sul capoluogo al Comune di Bari.

Si tratta di 76 nuovi immobili confiscati in via definitiva e distribuiti sull’intero territorio comunale, per i quali il Comune ha l’obbligo di indirizzare preliminarmente la destinazione.

Ai sensi dell’art. 48 co. 3 del D.Lgs. n. 159/2011, è possibile destinare gli immobili confiscati a finalità sociali o istituzionali. Inoltre, i beni non assegnati possono essere utilizzati dagli enti territoriali per finalità di lucro, purché i relativi proventi vengano reimpiegati esclusivamente per finalità sociali.

Nel caso in cui l’immobile sia occupato senza titolo, può essere ugualmente manifestato l’interesse all’acquisizione del cespite, rimanendo a carico dell’Agenzia Nazionale il compimento degli atti amministrativi propedeutici al suo sgombero.

La Conferenza dei servizi risponde alla necessità di realizzare un’azione istituzionale sinergica finalizzata a velocizzare i tempi di destinazione dei beni e ad ottimizzarne l’utilizzo.

“Il Comune di Bari è investito di una grande responsabilità – commenta Vincenzo Brandi – che attiene alla gestione di un ingente patrimonio immobiliare confiscato da restituire alla collettività e attraverso cui testimoniare l’impegno dell’amministrazione sul tema della legalità e del riuso sociale sul territorio. Alcuni di questi beni saranno ristrutturati grazie a risorse finanziarie derivanti dal PON Metro e dai fondi messi a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture, per essere successivamente utilizzati a sostegno delle politiche di housing dell’Agenzia della Casa del Comune di Bari. La maggior parte dei beni destinati al Comune di Bari saranno invece utilizzati per finalità istituzionali e associazionistiche negli ambiti della cultura, dello sport, nel rafforzamento delle reti di welfare nonché per favorire il commercio locale. Il segnale forte che si prefigge l’amministrazione è quello di trasformare questi patrimoni derivanti da proventi illeciti in nuovi diritti e in nuove opportunità per i cittadini tutti, e in particolare per i nostri ragazzi, a cui dobbiamo insegnare il valore e i benefici del vivere nel rispetto la legalità. Sarà mio impegno convocare a breve un momento di confronto con tutti i componenti della giunta e con il responsabile dell’Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata per condividere le idee di riutilizzo. Il passo successivo sarà quello di approvare un regolamento sulla gestione dei beni confiscati d’accordo con le associazioni riunite al tavolo di lavoro sulla legalità promosso lo scorso 27 febbraio dall’Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata”.

“I nuovi beni confiscati che entreranno a breve nella disponibilità del Comune di Bari – sottolinea Vitandrea Marzano, responsabile dell’Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata del Comune di Bari – sono molto diversi dai precedenti per natura e localizzazione: si tratta in molti casi di ville, appartamenti, immobili di pregio anche ad uso commerciale o terziario distribuiti nell’intera città, a differenza dei precedenti, prevalentemente localizzati nel centro storico, a Carbonara e al Libertà. Una composizione del patrimonio che riflette le trasformazioni di una criminalità organizzata sempre più ramificata e a forte orientamento finanziario, organizzata dal punto di vista immobiliare e maggiormente integrata nelle dinamiche economiche di Bari e della sua area metropolitana. Il Comune di Bari, come già accaduto a Palermo o a Reggio Calabria, si troverà per la prima volta ad affrontare sfide di gestione relativamente alla possibilità di messa a reddito dei beni confiscati attraverso la locazione o il loro utilizzo per finalità istituzionali e per il rafforzamento dei servizi sul territorio”.

di Antonio Carbonara

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