L’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Galasso rende che, dopo i primi prototipi delle panchine mostrati nei giorni scorsi, sono disponibili in cantiere i primi campioni della pavimentazione che verrà utilizzata per la nuova via Sparano.
Si tratta di modelli e materiali estremamente variegati, in quanto all’interno del salotto della Musica sono previste diverse tipologie di mattoni. Al fine di effettuare delle scelte condivise con la Soprintendenza, in forma preventiva sono stati presentati diversi tipi di mattoni che interesseranno la pavimentazione specifica di ogni salotto e quella in pietra basaltica grigia che ricoprirà tutta la strada, a prescindere dalle sei aree.
Gli spessori dei vari modelli sono variabili a seconda della posizione in cui il mattone verrà collocato. Nell’ambito delle migliorie da proporre in sede di gara, infatti, era stata inserita anche la possibilità di collocare una pavimentazione dotata di maggiore spessore per le intersezioni stradali, proprio per evitare lacerazioni dei mattoni a causa del traffico veicolare. Infine l’azienda, che anche questa sera proseguirà i lavori nelle ore serali, ha cominciato a realizzare i plinti, le fondazioni che ospiteranno i nuovi pali dell’illuminazione.
“Stiamo condividendo passo dopo passo le operazioni del cantiere che più coinvolge i cittadini – spiega Giuseppe Galasso – perché sappiamo che via Sparano è considerata una strada dall’alto valore simbolico e identitario per i baresi. Siamo soddisfatti di questa prima fase di cantiere, che sta procedendo spedita grazie anche alla collaborazione dell’azienda che, con un’opportuna turnazione dei lavoratori impegnati, è operativa sul cantiere anche durante la domenica e nelle ore serali. Questa scelta è dovuta anche e soprattutto alla volontà di ridurre il più possibile i disagi ai cittadini e alle attività commerciali presenti sulla strada. Questo è un nuovo approccio alle opere pubbliche che stiamo condividendo con molte delle imprese che stanno lavorando in città, perché crediamo che i cittadini debbano essere utenti dell’opera già nelle fasi di cantiere”.
di Antonio Carbonara