Saranno il Magnifico Rettore dell’Università degli studi di Bari A. Moro Antonio Felice Uricchio e il Presidente del Centro Universitario Sportivo di Bari Giuseppe Seccia, ad inaugurare la nuova pista di Atletica Leggera intitolata al campione olimpico, primatista mondiale Pietro Mennea, La Freccia del Sud.
All’evento che si svolgerà martedì 20 giugno alle ore 10,00 interverranno i massimi rappresentanti istituzionali, la moglie di Pietro Mennea, Manuela Olivieri e il cugino Ruggiero Mennea, consigliere regionale, Silvio Tafuri Presidente del Comitato Sport Universitario, il vice presidente del CUS Bari Beppe Angiuli, Vito Nacci Direttore Tecnico sezione Atletica CUS Bari, l’assessore allo sport del comune di Bari Pietro Petruzzelli, il Presidente del CONI Puglia Angelo Giliberto.
Pietro Mennea barlettano, è stato. Campione olimpico dei 200 metri piani a Mosca nel 1980, è stato il primatista mondiale della specialità dal 1979 al 1996 con il tempo di 19″72 che, tuttora, costituisce il record europeo. Detiene inoltre il record italiano dei 100 metri piani, con il tempo di 10″01.
Soprannominato Freccia del Sud, è l’unico duecentista della storia che si sia qualificato per quattro finali olimpiche consecutive (dal 1972 al 1984). In virtù della sua carriera sportiva è stato insignito dell’ordine olimpico nel 1997 ed introdotto nella Hall of Fame della FIDAL.
Laureatosi quattro volte, dopo la carriera atletica svolse attività politica e scrisse molti saggi su vari argomenti, esercitando le professioni di avvocato e commercialista.
Il magnifico rettore dell’Università degli Studi di Bari, si commuove quando ricorda il suo amico Pietro Mennea, Pietro lo Zar. Pietro spiega Uricchio – è stato un nostro studente e si è laureato prima in Scienze politiche e poi in Giurisprudenza. Vinse la medaglia d’oro alle Universiadi, quando stabilì il record del mondo a Città del Messico, appunto da studente. Questo non va dimenticato. È una bandiera dell’Università e della Regione. Si è laureato in giurisprudenza con una tesi in diritto tributario che riguardava i redditi di capitale. Ricordo bene il giorno della seduta di laurea a Bari. Era molto emozionato e con incedere barcollante si avvicinò al tavolo della discussione. Aveva una sorta di timore reverenziale e di rispetto per l’istituzione.
E’ stato un grandissimo uomo, un esempio di umiltà e modestia, dice Seccia – di dedizione al lavoro e di capacità di realizzare qualsiasi cosa un uomo e un’atleta si prefigga. Il messaggio più importante è proprio questo sia in ambito sportivo che sociale, lo sport deve preparare alla vita ad essere uomini migliori, a fare sacrifici e andare avanti come ha sempre fatto il grande Mennea atleta del CUS Bari.
di Alessandro Guastella